Il vocabolario enologico è ricco di termini francesi, uno dei quali è “cuvée”. Per evitare di usare questa parola in maniera impropria, spieghiamo qual è il significato di vino cuvée e le varie tipologie.
Vino cuvée: significato e origine
La parola francese cuvée deriva dal latino cūpa o cuva che significa botte. Infatti, in origine veniva usata per indicare la quantità di vino prodotta ogni volta in un tino. Oggi il termine cuvée ha assunto un significato diverso, quello di miscela o taglio.
Dunque, se trovate nell’etichetta di una bottiglia la dicitura “cuvéé” indica la miscela di vini diversi e si utilizza principalmente nel campo del metodo classico per indicare gli spumanti e gli Champagne prodotti assemblando uve diverse e vini provenienti da annate diverse.
Perché si utilizza?
La cuvéé nasce dalla necessità degli enologi di creare vini più complessi ed equilibrati nel sapore in modo da correggere eventuali imperfezioni di uno specifico cru cioè vigneto. Serve per ottimizzare la produzione di un determinato vigneto.
Non esiste una formula precisa per ottenere un vino cuvéé. Infatti, quantità ed ingredienti vengono dosati ogni anno in base alle caratteristiche della singola vendemmia. Si può dire che si tratta di una forma d’arte, il cui risultato è una miscela perfetta, un prodotto unico generato sapientemente e che difficilmente sarebbe ottenibile utilizzando uve provenienti da una sola vigna.
Non solo gli spumanti, anche un vino fermo ottenuto da uve diverse e coltivati con differenti vitigni vinificati separatamente può essere definito una cuvée.
Tipi di vini Cuvée
C’è un altro modo di interpretare il termine cuvée ed è quello di “creazioni speciali”. In Francia, nella provincia dello Champagne, indica le bottiglie di maggior pregio. In questo senso parliamo di vini:
- Gran Cuvée, rappresenta la qualità massima di questa categoria perché prodotta con uve provenienti dai migliori vigneti e talvolta è frutto di una vinificazione particolare.
- Cuvée Close, una miscela di vini ottenute da uve di un’unica annata, spesso riservata dai produttori per occasioni speciali o per esprimere un’annata eccezionale.
Alcuni vini cuvée si ottengono con uvaggi a bacca bianca, altri da una composizione di uve a bacca rossa e bianca, oppure ci sono le cuvée Rosè, ottime per accompagnare piatti di crostacei.
Non aspettate solo i giorni di festa per stappare una di queste bottiglie! Sono tante le occasioni per degustarle in abbinamento a molti piatti.
Qual è la differenza tra millesimato e cuvée?
Questi due termini sono utilizzati in ambito enologico per indicare soprattutto i vini spumanti prodotti con metodo classico, ma non solo.
La differenza tra millesimato e cuvée risiede nelle uve utilizzate per produrre quel determinato vino. Infatti, mentre il vino millesimato deriva da uve provenienti dalla stessa vendemmia, il termine cuvèe indica un vino o spumante prodotto con uve provenienti da vitigni e annate differenti. Approfondiamo meglio l’uso di questi due termini opposti tra loro.
Il termine “millesimato” deriva dal francese millésime che significa annata. Come abbiamo detto è usato in etichetta per indicare i vini prodotti con uve di un’unica annata. Inizialmente veniva usato solo per gli Champagne, oggi invece in Italia si applica a tutti gli spumanti con almeno l’85% di uva raccolta durante la stessa vendemmia. L’anno dell’annata deve essere riportato in etichetta. Per quanto riguarda lo Champagne, invece, è definito millesimato se prodotto al 100% da uve raccolte durante lo stesso anno.
Un vino millesimato è riservato solo ad annate eccezionali, quando una vendemmia è particolarmente favorevole e redditizia.
Quando le condizioni climatiche sono incostanti e difficili, le annate vengono mescolate, cioè assemblate. In questo caso troverete in etichetta il termine cuvée, che come abbiamo detto, significa miscela, selezione. Le proporzioni di uve non sono fisse, ma cambiano di anno in anno in base alle caratteristiche della singola vendemmia, talvolta è indicato anche con il termine sans année, cioè senza annata. In questo modo si correggono eventuali imperfezioni e si mantiene un alto standard di qualità.
Prosecco e vino fermo possono essere definiti millesimati o cuvée?
Millesimato e cuvée sono due termini che, come abbiamo detto, si utilizzano per indicare vini spumanti in particolare prodotti con metodo classico. A volte si associa la dicitura millesimato anche al Prosecco, prodotto quindi con metodo Charmat o Marinetti. Con questa tecnica, caratterizzata dalla rifermentazione in vasca d’acciaio o in autoclave, i tempi di presa di spuma sono molto più brevi. Ad eccezione delle prime e delle ultime produzioni dell’anno, il Prosecco è quindi sempre frutto di uve della stessa annata ed è superfluo indicare il termine millesimato, ma non scorretto. Un Prosecco millesimato celebra una particolare annata, per qualità e produzione.
Un Prosecco cuvée rappresenta la maestria di una cantina perché la sua anima è proprio la sapiente miscela dei vini e delle loro proporzioni.
Associare i due termini ai vini fermi non è un errore ma si tratta di un uso improprio essendo riferiti solamente agli spumanti, perché anche se possono essere prodotti con uvaggi diversi o a partire da annate differenti è più una trovata commerciale per dare prestigio al vino.
Millesimato o cuvée: quale scegliere?
Non c’è un vino migliore tra i due, entrambi permettono di fare un’esperienza sensoriale unica: il millesimato racconta il carattere irripetibile di una singola vendemmia, i cuvée sono espressione della cantina, hanno un profilo ricco e ben definito.
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