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Cosa vuol dire autoctono in enologia?

Questo termine ha vari significati a seconda del contesto in cui viene utilizzato.

La parola “autoctono” deriva dal greco “autòs” stesso, e “chthòn” suolo/terra ed indica in generale l’appartenenza di qualcosa o qualcuno ad un luogo. È sinonimo di “indigeno” e “aborigeno”, riferito a un popolo e alla sua cultura originari del luogo stesso in cui vivono.

Alcune volte viene usata la parola vino autoctono impropriamente, per cui facciamo chiarezza e spieghiamo in questo articolo cosa vuole dire autoctono per quanto riguarda il mondo del vino.

Cosa vuol dire vitigno autoctono

L’Italia vanta una grande varietà di vitigni autoctoni, circa 350. Un vitigno autoctono è una particolare varietà di vite originaria di un certo territorio e che presenta un legame strettissimo con il territorio stesso. Lì è stata anticamente impiantata ed è nata, ed è sempre in quel determinato territorio che si esprimerà al meglio dando i risultati migliori.

Tutti i vitigni autoctoni possiedono infatti delle caratteristiche proprie che si possono esprimere solo in determinati territori, e di conseguenza ogni vino avrà delle proprietà organolettiche tipiche e ben delineate.

Per la comunità enologica mondiale possono essere considerati autoctoni solo i vitigni nati e coltivati in una o due province al massimo.

Occorre inoltre fare una distinzione tra i vitigni autoctoni appena descritti e quelli locali, nazionali ed internazionali.

  • I vitigni locali vengono spesso confusi con quelli autoctoni perché sono coltivati in zone limitate ma la differenza è che il raggio di diffusione è più ampio e valica i confini di una o due province fino a comprendere più regioni. È il caso del Vermentino, un vitigno tipicamente sardo ma che troviamo anche nelle coste toscane e liguri.
  • I vitigni nazionali sono delle uve originarie in una data regione che poi si sono diffuse in altri luoghi fino a coinvolgere quasi tutto il Paese.
  • I vitigni internazionali sono uve originarie di un paese estero che attraverso l’importazione e la coltivazione si sono diffuse anche nella nostra Penisola. Ad esempio lo Chardonnay.

Le Cantine di Dolianova privilegiano da sempre la coltivazione dei vitigni più tipici della Sardegna capaci di dare uva di qualità elevata:

  • Cannonau
  • Vermentino
  • Monica
  • Nuragus
  • Nasco
  • Moscato
  • Carignano
  • Barbera Sarda.

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