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Al giorno d’oggi, quando si valuta l’acquisto di un buon vino ci si riferisce, nella maggior parte dei casi, al vino in bottiglia. Le Cantine di Dolianova, ad esempio, offrono una vasta scelta di tipi di vino in bottiglia, prodotti dai migliori vitigni sardi e di ottima qualità.

Gli appassionati di vino potrebbero invece volerlo acquistare sfuso, per conservarlo nelle damigiane e imbottigliarlo da sé. Questa opzione consente di risparmiare e portare avanti costumi e tradizioni del passato, ma è importante sapere come comportarsi. Per conservare il vino in damigiana non basta semplicemente riempire la damigiana, tapparla e metterla in cantina, ma bisogna seguire diligentemente alcune regole.

E soprattutto, quando arriva il momento di aprire la damigiana per gustare il vino, è importante travasarlo in una bottiglia, ovvero imbottigliarlo. È proprio di questo passaggio che ci occuperemo nel corso dell’articolo: come travasare il vino dalla damigiana alla bottiglia.

Prima di procedere all’imbottigliamento, se siete alle prese con i primi travasi della vostra vita, è bene capire quali bottiglie e tappi sono adatti per questa operazione. Ricordate di procurarvi abbastanza bottiglie per svuotare completamente la damigiana, in quanto una volta aperta è bene non lasciare all’interno avanzi di vino.

Per prima cosa, state attenti al colore della bottiglia. Per proteggere il vino dalla luce è bene optare per colori scuri, come marrone o verde intenso. Se disponete di una cantina o un altro luogo buio e adatto alla conservazione dei vini, potete anche scegliere una bottiglia di vetro trasparente per i vini bianchi.

La dimensione dovrebbe essere invece proporzionale al consumo, in modo che la bottiglia resti aperta il meno possibile. Scegliete bottiglie da un litro e mezzo solo se consumerete il vino con grandi compagnie, altrimenti optate per bottiglie da 75cl.

Infine, per quanto riguarda il modello della bottiglia, la più utilizzata è sicuramente la bordolese: adatta sia ai bianchi che ai rossi. La forma di questa bottiglia è molto pratica: la spalla larga aiuta a trattenere i residui che si depositano sul fondo, così che non finiscano nel bicchiere. Inoltre, è leggera e facilmente maneggevole. Un altro modello è l’emiliana, dalla forma più classica, vetro più resistente e prezzo tendenzialmente minore rispetto alla bordolese.

I tappi

Per quanto riguarda la scelta del tappo, il tappo di sughero è sempre un’ottima scelta. Esistono anche tappi sintetici, più duraturi e dunque da preferire qualora vogliate conservare il vino per periodi molto lunghi. Se volete riutilizzare i tappi, state attenti che siano ancora in buono stato e che siano stati conservati correttamente, in un luogo pulito e lontano dall’umidità.

Più economici sono i tappi a vite o a corona, ma evitate queste tipologie per lunghe conservazioni, in quanto sono meno funzionali rispetto ai tappi da vino tradizionali.

Dopo esservi procurati le bottiglie e i tappi adatti, fate attenzione alla pulizia. Le bottiglie devono essere pulite senza alcun detersivo: acqua calda e spazzola per piatti sono più che sufficienti per un buon lavaggio. Infine, lasciatele riposare a testa in giù finché non sono perfettamente asciutte e pronte per il travaso.

Come travasare il vino dalla damigiana alla bottiglia

Innanzitutto avvinate le bottiglie, ovvero bagnate tutta la parete interna della bottiglia con una piccola quantità di vino.

Il vino può essere travasato con un tubo o una cannula da travaso, che vi aiuterà a limitare il contatto del vino con l’aria durante l’operazione e vi aiuterà a portare il vino dalle damigiane alle bottiglie.

Sistemate la damigiana in un piano superiore rispetto alle bottiglie da riempire e lasciate che il vino scenda lungo la cannula fino alle bottiglie, aiutandovi con un imbuto. Inizialmente potrebbe essere necessario aspirare brevemente con la bocca all’estremità del tubo per aiutare il vino ad uscire.

Questo tipo di travaso è detto “travaso all’aria”, e può essere effettuato anche senza l’uso del tubo, semplicemente per caduta da una damigiana all’altra utilizzando l’imbuto.

Fate attenzione a non riempire le bottiglie fino all’orlo, soprattutto nel caso di vino frizzante. Infatti, il calore potrebbe aumentare il volume del vino e se la bottiglia venisse riempita fino all’orlo questo aumento potrebbe spaccarla.

Nel caso di un “travaso protetto” occorrerà utilizzare un tubo che porti il vino direttamente nel fondo della damigiana, cercando di evitare il contatto con l’aria.

Esiste anche un metodo più complesso, che comporta l’utilizzo di un “travasatore” per portare il vino dalla damigiana a una riempitrice o imbottigliatrice. Questo attrezzo permette di riempire più bottiglie contemporaneamente e si arresta in automatico quando la bottiglia è piena.

Ultimo passaggio

Una volta che il vino è stato travasato nelle bottiglie, bisogna procedere immediatamente a porvi il tappo. Il contatto con l’aria ha effetti indesiderati sulle caratteristiche organolettiche del vino, per cui è bene assicurarsi che la bottiglia resti aperta per il minor tempo possibile.

Per questa operazione è necessario procurarsi un macchinario apposito: la tappatrice. Sarebbe impossibile inserire correttamente il tappo di sughero manualmente. L’attrezzo è completamente meccanico e facilissimo da utilizzare.

Ora che il vostro vino è stato imbottigliato, fate attenzione a conservarlo adeguatamente: il luogo ideale per la conservazione dovrebbe essere possibilmente fresco, buio e senza odori.

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