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Finalmente è arrivata la primavera. Con la bella stagione aumenta anche il desiderio di concederci i nostri piccoli sfizi, come un delizioso bicchiere di vino bianco gelido sotto il sole caldo. La bella notizia è che il vino bianco non è solo uno sfizio, ma un vero toccasana!

Da molti anni ormai siamo a conoscenza dei benefici del vino rosso, ma chi avrebbe mai detto che il bianco non è da meno?

Continua a leggere per scoprire a cosa fa bene il vino bianco.

Il “paradosso francese”

Le ricerche sui benefici per la salute del consumo moderato di vino sono iniziate alcuni decenni fa, a partire da un fenomeno che lo scienziato Serge Renaud definì “paradosso francese”.

Renaud notò come, nonostante in entrambi i casi l’alimentazione fosse ricca di grassi saturi, in Francia la mortalità dovuta a malattie cardiache fosse sistematicamente inferiore rispetto agli Stati Uniti. Fu allora che gli epidemiologi notarono la correlazione fra il “paradosso” e l’abituale consumo francese di uno o due bicchieri di vino al giorno.

Da allora, alcuni studi hanno riconosciuto uno dei principali responsabili degli effetti benefici del vino nel rosveratrolo: polifenolo con proprietà antiossidanti presente soprattutto nella buccia dell’uva e dunque prerogativa del vino rosso.

Tuttavia, uno studio pubblicato nel 2015 sulla rivista Plos One ha dato al vino bianco la sua rivincita, analizzando gli effetti positivi dell’acido caffeico sul sistema cardiovascolare.

Il vino bianco e l’acido caffeico

L’acido caffeico è una molecola con proprietà antiossidanti contenuta nella frutta, nella verdura, in alcune erbe, nel caffè e nel nostro amato vino bianco.

Secondo lo studio sopraccitato, anche una piccola quantità di acido caffeico è sufficiente a rafforzare il sistema cardiovascolare. Infatti, l’acido caffeico aumenta la bio-disponibilità dell’ossido nitrico,  indispensabile per il funzionamento sano del sistema cardiovascolare. Inoltre, l’ossido nitrico, dal momento che contrasta l’azione dei radicali liberi, può ridurre il rischio di cancro e contrastare le malattie neurodegenerative.

Bere vino bianco, se moderatamente e di qualità come quello prodotto dalle Cantine di Dolianova, è quindi, al pari del vino rosso, uno “sfizio salutare” e può avere effetti benefici anche quando assunto in piccolissime quantità.

Ma i benefici non finiscono qui!

Vediamo tutti i benefici per la salute del vino.

Gli effetti benefici del vino bianco

Abbiamo visto a cosa fa bene il vino bianco e cioè al sistema cardiovascolare grazie all’acido caffeico. Inoltre, anche i polifenoli presenti nel vino aiutano a prevenire coaguli e pulire il sangue. Quest’azione si deve soprattutto al rosveratrolo che, come abbiamo detto, è contenuto principalmente nel vino rosso, ma è presente in misura minore anche nel bianco.

Ma quali sono gli altri benefici del vino?

  • Sempre grazie al rosveratrolo, il vino può avere effetti positivi per i livelli di colesterolo. Il vino infatti collabora nell’incrementare i livelli del colesterolo HDL e nel diminuire quelli del LDL. Il colesterolo HDL è anche detto “colesterolo buono”, in quanto ha un’azione protettiva, sopratutto per quanto riguarda le malattie cardiache. Al contrario, il colesterolo LDL è detto “colesterolo cattivo”: incrementa il rischio di malattie cardiovascolari;
  • il vino aiuta a prevenire il rischio di malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer o di Parkinson. Infatti, quando il rosveratrolo agisce sulla circolazione sanguigna aiuta il sangue ad affluire correttamente anche al cervello, migliorando i processi cognitivi, contrastando la perdita di memoria e promuovendo altri benefici legati al funzionamento cerebrale;
  • le proprietà antiossidanti del vino agiscono anche in contrasto alle infezioni urinarie, come la cistite, in quanto depurano la vescica e impediscono che diventi ricettacolo di batteri;
  • conosciamo tutti l’effetto calmante e rilassante del vino: perfetto per abbassare i livelli di stress. Inoltre, stimolando la produzione di endorfine è anche un ottimo antidepressivo. Ma ancora una volta ricordiamo: moderazione! Se il consumo di vino dovesse diventare eccessivo, gli effetti dannosi dell’etanolo sovrasterebbero gli effetti benefici dell’assunzione in piccole quantità;
  • sempre per l’azione antiossidante del nostro rosveratrolo, il vino aiuta a prevenire l’osteoporosi in quanto rallenta l’invecchiamento cellulare.
  • il vino, a contrario di come si potrebbe pensare, è ottimo contro stanchezza e debolezza. Se si ha bisogno di recuperare un po’ di energie, un bicchiere di vino può essere di aiuto;
  • il vino agevola il processo digestivo: protegge la flora intestinale e riduce l’assimilazione dei grassi;
  • l’etanolo contenuto nel vino, secondo alcuni studi, aumentando la frequenza cardiaca migliora il metabolismo e dunque aiuta a perdere peso, anche grazie all’azione digestiva del punto sopra. Ma ancora una volta è bene ricordare che l’effetto positivo si riscontra solo se il vino viene assunto in quantità moderate, altrimenti l’etanolo risulterebbe dannoso per l’organismo;
  • ancora, il vino aiuta a percepire meglio i sapori. Ecco perché l’idea del buon bicchiere di vino è sempre associata al cibo che accompagna!
  • Grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie aiuta contro artrite, mal di gola o altri problemi legati alle infiammazioni;
  • infine, in quanto antibatterico protegge denti e gengive. Nel caso di piccole perdite di sangue nelle gengive potrebbe quindi essere un’idea fare dei gargarismi di vino rosso o bianco.

Insomma, il vino è davvero il “nettare degli dei”! L’importante però è seguire le dosi consigliate. Vediamo cosa consigliano gli esperti al riguardo.

Quanto vino bere?

Secondo le ricerche, il quantitativo ideale corrisponderebbe a due bicchieri al giorno nel caso degli uomini e uno solo per le donne. Ovviamente ricordiamo che l’assunzione della bevanda alcolica deve essere rigorosamente evitata prima della guida e in caso di gravidanza. Inoltre, è altamente sconsigliata l’assunzione di alcol prima dei 16 anni: l’organismo non è ancora in grado di metabolizzare l’etanolo e dunque danneggerebbe la crescita e lo sviluppo cerebrale.

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