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La quantità di uva che si produce da una vite è legata essenzialmente a fattori naturali ossia alle caratteristiche del terreno ma anche alle pratiche utilizzate in vigna.

Per ipotesi da un ettaro di vigna si stima di poter ottenere una quantità di uva variabile dagli 80 ai 130 quintali, mentre la quantità di vino che è possibile ricavare è strettamente legato a variabili come l’età della vite e le condizioni in cui cresce la varietà utilizzata per la sua produzione.

Per capire meglio quanta uva produce una vite dobbiamo risalire al suo ciclo produttivo, detto anche ciclo vitale della vite, che non si identifica esclusivamente nell’anno di produzione.

La nascita della pianta nel vigneto è seguita una fase di sviluppo e crescita in cui la vite non è produttiva, ossia non produce alcun grappolo d’uva per almeno tre anni.

Solo in seguito inizia la produzione dei grappoli che cresceranno rigogliosi almeno finché la pianta non avrà raggiunto i venticinque anni di vita, periodo in cui la vite in passato subiva spesso un rinnovamento per essere sostituita con altre barbatelle di vite più giovane.

Questo processo era necessario per ottenere grandi quantità di uva ma oggi si punta sempre più alla qualità, ossia alla produzione di una quantità inferiore di grappoli prodotti da vigne vecchie da cui si ottengono uve molto più concentrate.

Per capire quanta uva si produce da una vite è necessario, inoltre, prendere in considerazione alcune variabili, tra questa la densità dell’impianto o le produzioni per ceppo, che possono dare origine a prodotti qualitativamente diversi pur avendo la stessa resa.

Entriamo ora nel dettaglio del ciclo produttivo di una vite per capirne meglio le fasi, differenziandone il ciclo vitale da quello annuale e conoscere le variabili che possono condizionarne la produzione.

Ciclo produttivo della vite: ciclo vitale

Il ciclo vitale di una vite arriva fino al trentesimo anno circa, età in cui la pianta giunge al massimo rendimento per poi conoscere una diminuzione della sua resa a cui corrisponde una maggiore qualità del prodotto.

Durante i primi tre anni di vita delle barbatelle o piantine innestate per formare un nuovo vigneto, i principali interventi effettuati sono quelli della potatura con cui il viticoltore interviene per la formazione della pianta.

Dal quarto anno in poi si passa alla fase produttiva che resta limitata ad un 30%, assicurata sempre dalle operazioni di potatura, mentre dal settimo al trentesimo anno della pianta si entra nel ciclo produttivo vero e proprio.

Il ciclo annuale della vite

Una nuova fase produttiva inizia alla fine della vendemmia, quando il viticoltore procede alla potatura invernale, garantendo le condizioni per la buona riuscita della vendemmia successiva.

In questa nuova annata, detta ciclo annuale della vite, la pianta produce una resina che permette ai tralci tagliati di cicatrizzarsi e si verifica l’inizio della fase del pianto.

Fino alla primavera la vite non produce alcun frutto e l’attività produttiva riprende in primavera, intorno a marzo/aprile, con la produzione dei primi germogli che poi si trasformeranno in grappoli.

Sarà proprio il numero di bacche o gemme a definire quanta uva verrà prodotta dalla vite: se in sovrannumero esse concorrono ad alterare il tenore zuccherino del prodotto finale, per questo è sempre consigliabile non sovraccaricare la vite di frutti ai fini della qualità.

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