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Indipendentemente dalle sue tante varietà, l’uva è uno dei pochi frutti presenti in natura il cui impiego viene sfruttato nel settore alimentare, cosmetico e fitoterapico. È un alimento completo, ben bilanciato, moderatamente calorico, depurativo e disintossicante.

Dagli acini alla buccia, l’uva è un concentrato di vitamine, sali minerali e sostanze benefiche per il nostro organismo e per questo è spesso consigliata come alimento da consumare a fine pasto oppure tra un pasto e l’altro, come merenda, per assorbire appieno tutti i suoi benefici per la nostra salute.

Vediamo ora insieme cosa contiene l’uva e quali sono le proprietà nutrizionali di questo alimento!

Cosa contiene l’uva?

Tra i frutti più consumati nella stagione autunnale, alla fine di un pranzo oppure a metà mattinata per ricaricarsi di energia, l’uva è ricca di sostanze benefiche per il nostro corpo. In particolare, l’uva contiene:

• fruttosio e glucosio (15%);
• fibre alimentari (1,5%);
• proteine (0,5%);
• grassi (0,1%);
• potassio, rame, ferro, fosforo e manganese (in tracce);
• vitamine del complesso B e acido ascorbico;
• acqua (80,5%).

Grazie al mix bilanciato di tutti questi componenti, l’uva possiede proprietà dissetanti (per l’elevata concentrazione di acqua), nutrienti (per la presenza di vitamine e minerali), energetiche (derivanti dal glucosio e fruttosio) e purificanti (a causa delle fibre alimentari).

Gli acini sono avvolti da una buccia costituita quasi esclusivamente da cellulosa, e pertanto il loro consumo può rendere un pò difficoltosa la digestione, soprattutto nei primi anni di vita.

Si può dire che l’intera pianta dell’uva possiede virtù utili all’organismo: basti pensare alle proprietà fitoterapiche delle sue foglie che, grazie al notevole quantitativo di antocianosidi, sono largamente impiegate in caso di fragilità capillare. Ma è il frutto ad essere considerato una preziosa miniera di sostanze benefiche per il metabolismo, che viene migliorato e velocizzato sotto tanti aspetti.

Gli acini d’uva: composizione e benefici

Una parte degli acini che spesso non viene valutato in maniera corretta sono i semi che, nella maggior parte dei casi, sono eliminati per gustare unicamente la gradevole polpa dei chicchi. Questo dipende dal fatto che masticandoli si sprigiona un sapore decisamente amaro e poco appetibile.

È la presenza di acidi grassi polinsaturi a condizionare il gusto dei frutti. L’olio estratto dai vinaccioli è infatti ricchissimo di tali composti, particolarmente benefici sull’apparato gastro-intestinale. La sua azione lubrificante contribuisce a ottimizzare i tempi di percorrenza dei cibi attraverso il canale alimentare, regolarizzando la funzione intestinale.

Gli acidi grassi polinsaturi inoltre sono in grado di mantenere sotto controllo la concentrazione di colesterolo, e in particolare la sua frazione LDL (“cattiva”), in maniera tale da prevenire la formazione di placche ateromatose sulle pareti dei vasi sanguigni. L’olio di vinaccioli viene spesso associato ad estratti di antocianosidi per donare elasticità alla pelle e per proteggere l’epitelio dei capillari.

Nei semi dell’uva si trovano le proantocianidine, molecole dotate di una spiccata attività antiossidante verso i radicali liberi; com’é stato confermato da numerose ricerche scientifiche questi composti entrano in molte reazioni dannose per l’organismo e quindi la loro eliminazione è sempre auspicabile.

Concentrato soprattutto negli acini dell’uva rossa, il resveratrolo è un elemento particolarmente utile per migliorare la circolazione ematica in quanto contribuisce a mantenere fluido il sangue, minimizzando il rischio di aggregazione piastrinica.

I polifenoli, riscontrabili in tutte le varietà di uva, sono stati studiati in particolare per limitare i danni cellulari derivanti da prolungate terapie farmacologiche, poiché incentivano la moltiplicazione delle cellule sane che vanno quindi a sostituirsi a quelle malate.
Inoltre essi favoriscono l’inibizione funzionale dei radicali liberi, promuovendo un’efficace azione antiossidante nei loro confronti.

I sali minerali contenuti nella polpa dei chicchi sono elementi essenziali per la sintesi dell’emoglobina e pertanto possono funzionare come agenti anti-anemici. In particolare il potassio, presente in elevate quantità soprattutto nell’uva bianca e in quella pizzutella, funziona come un efficace diuretico naturale, contribuendo a regolarizzare il bilancio idrico e limitando il rischio di picchi ipertensivi.

L’olio di vinaccioli dell’uva rossa esercita un’azione inibente sull’enzima che converte l’angiotensina I in angiotensina II e quindi controlla il metabolismo idrico-salino.

Quali principi attivi contiene l’uva?

I principi attivi utili per la salute, che sono contenuti nelle foglie, nei frutti e nei semi dell’uva, possono venire utilizzati anche per finalità fitoterapiche. Precisamente, i principi attivi contenuti nell’uva sono:

  • antocianosidi: molecole presenti prevalentemente nelle foglie della vite e che svolgono un’azione angioprotettrice aumentando la resistenza dei capillari e quindi diminuendo la loro permeabilità;
  • proantocianidoli: sempre estraibili dalle foglie della pianta, sono composti ad azione protettiva sui vasi e ipotensiva a livello circolatorio;
  • procianidine: si tratta di tannini contenuti nelle foglie dotati di un’evidente attività antiossidante, antimutagena e antinvecchiamento cellulare che sembrano in grado di prevenire alcuni disturbi a carattere degenerativo;
  • acidi grassi polinsaturi: si trovano nell’olio di vinaccioli e svolgono il ruolo di abbassare il colesterolo (frazione LDL), oltre a regolarizzare la funzione evacuatoria intestinale;
  • proantocianidine: presenti nei semi dell’uva rossa, sono potenti antiossidanti che attenuano gli effetti collaterali di terapie prolungate.
  • polifenoli: si trovano in tutte le parti della pianta e vengono utilizzati come ipocolestrolizzanti in soggetti con elevate concentrazioni ematiche di LDL;
  • resveratrolo: estraibile principalmente dall’uva rossa e nera, questo composto si è rivelato efficace per prevenire i disturbi della senescenza senile in quanto contribuisce a mantenere in buona salute i neuroni cerebrali.

Le proprietà nutrizionali dell’uva

L’uva da tavola può essere consumata fresca, come frutto ricco di proprietà benefiche per l’organismo, oppure secca, sotto forma di uva sultanina, sotto spirito e candita. Il prodotto tradizionalmente più consumato in assoluto rimane comunque il vino che, a seconda delle caratteristiche organolettiche della specie utilizzata, può essere di moltissime varietà.

Nella produzione del vino è necessario valutare sia gli aspetti quantitativi sia quelli qualitativi, per produrre prodotti di vario genere. Di solito i vitigni producono frutti che trovano impiego sia sulla tavola sia per la vinificazione dato che l’uva, per sua natura, è un alimento estremamente versatile.

Dal punto di vista botanico l’uva non è un frutto ma piuttosto un’infruttescenza, consistente in un grappolo di frutti, che sono quelli comunemente chiamati acini. In realtà un acino è un vero e proprio frutto, costituito da buccia, polpa e semi (vinaccioli).

I valori nutrizionali dell’uva dipendono quasi completamente dal suo contenuto di fruttosio, uno zucchero dotato di elevato potere nutriente ed energetico. Questo glucide si trova quasi esclusivamente nella polpa, che risulta la parte edibile per eccellenza.
Anche la buccia è edibile, ma contiene soltanto fibre e non possiede quindi alcun valore nutrizionale. Nei semi sono presenti gli acidi grassi polinsaturi, tra cui anche gli omega 3 e omega 6, e molti composti fenolici.

L’uva possiede una porzione edibile pari al 100% in quanto si può mangiare tutto, sia polpa che buccia; la sua concentrazione di acqua è pari al 94% e pertanto gli elementi nutritivi si trovano disciolti in essa. Questo spiega perché la digestione degli acini sbucciati è particolarmente veloce così come la sua assimilazione a livello intestinale.

Grazie ai suoi requisiti nutrizionali, questo frutto viene considerato un alimento completo e benefico per i processi metabolici, anche se la sua notevole quantità di zucchero la rende inadatta per i diabetici. Infatti l’elevato indice glicemico può innescare il processo di sintesi di insulina da parte del pancreas, con insorgenza di picchi ormonali potenzialmente nocivi.

L’uva secca (sultanina) è povera d’acqua ma contiene tutti i principi nutritivi di quella fresca e può dunque costituire una valida alternativa nel regime dietetico fisiologico.

Vantaggi derivanti dall’assunzione di uva

Come accennato l’uva viene considerata un alimento completo, depurativo e disintossicante. Tenendo conto della sua composizione chimica, gli acini sono un cibo ideale anche per vegetariani e vegani, che introducono alcuni elementi (come le vitamine del gruppo B) normalmente assenti nella loro alimentazione.

Il vino è una bevanda estremamente utile per l’organismo in quanto riesce a offrire un efficace supporto antiossidante contro i radicali liberi. Una valida alternativa è rappresentata dal succo d’uva, un prodotto analcolico che offre numerosi vantaggi per la salute.
Oltre ai polifenoli, esso contiene anche il licopene, una molecola che ultimamente è stata oggetto di numerose ricerche scientifiche per la sua attività antitumorale.

È stato inoltre rilevato che nei pazienti geriatrici (per i quali è sconsigliato l’uso del vino), il succo d’uva ha contribuito a rallentare parzialmente i processi di decadimento psico-fisico legati alla senescenza. Chi non soffre di patologie croniche come il diabete può fare libero impiego sia dell’uva fresca sia dell’uva secca, assumendola a fine pasto oppure come spuntino.

Per quanto riguarda il vino è necessario fare distinzioni relative alla gradazione alcolica e alla tipologia di produzione. Ovviamente questa bevanda non è adatta per i bambini né per gli anziani, anche se, consumata con moderazione, può rivelarsi benefica nella terza età.

Uno dei principali vantaggi derivanti dalla composizione biologica dell’uva è la versatilità delle sue funzioni; essa infatti non è soltanto un gradevole dessert, ma è anche un mezzo per depurare l’organismo dalle tossine endogene. Tenendo conto che il periodo in cui è disponibile il frutto fresco è piuttosto limitato, sarebbe buona norma consumarla in abbondanza, anche sfruttando le numerose ricette che la vedono protagonista di cibi e bevande.

Non bisogna infine trascurare i benefici che è in grado di offrire anche come componente di frullati e centrifugati, nei quali vengono conservate inalterate le sue caratteristiche organolettiche.

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