Quando si parla di bottiglie di vino, l’attenzione si concentra quasi sempre sull’etichetta, sul vitigno o sul colore nel calice. Ma c’è un dettaglio spesso sottovalutato che gioca un ruolo fondamentale: il tappo. Dal classico tappo di sughero, simbolo di tradizione ed eleganza, ai moderni tappi sintetici, ai tappi a corona, fino ad arrivare ai moderni tappi a vite. La scelta non è mai casuale, ogni sistema di chiusura influenza non solo la conservazione del vino, ma anche la sua percezione da parte del consumatore.
Ecco tutto quello che c’è da sapere sui tappi a vite per vino, una soluzione che unisce praticità, igiene e capacità di mantenere intatte le qualità del vino.
Com’è fatto un tappo a vite
Il tappo a vite, chiamato anche Stelvin, è una chiusura composta da una guaina in metallo, in genere in alluminio, rivestita internamente da una guarnizione in materiale neutro che aderisce perfettamente al collo della bottiglia. Questo sistema crea una chiusura ermetica, capace di impedire il passaggio di aria e contaminanti esterni, oltre che proteggere il vino dagli sbalzi di temperatura e pressione.
A differenza del sughero, che è un materiale naturale e poroso, la chiusura a vite è progettata per essere uniforme e affidabile: ogni bottiglia è protetta allo stesso modo, senza sorprese dovute a variazioni naturali della materia prima.
Come funziona e perché è così efficace?
Il principio è semplice: avvitando il tappo sul collo della bottiglia, la guarnizione interna si comprime e sigilla ermeticamente il vino. Questo impedisce l’ossidazione precoce e garantisce che le caratteristiche organolettiche restino invariate fino all’apertura.
L’assenza di micro-passaggi d’aria, tipici invece del sughero, rende il tappo a vite particolarmente indicato per i vini che devono essere consumati giovani e freschi, come i vini bianchi e i rosati. In questi casi, la priorità è mantenere fragranza, freschezza e acidità, elementi che rischiano di perdersi se il vino entra troppo presto in contatto con l’ossigeno.
I vantaggi dei tappi a vite per vino
È comune pensare che una bottiglia di vino dotata di un tappo a vite contenga al suo interno un vino di scarsa qualità. Questo non è assolutamente vero, negli ultimi tempi molti produttori stanno adottando questo tipo di chiusura anche per vini di alta qualità.
Le chiusure a vite hanno diversi vantaggi:
- Apertura facile e veloce. Non serve il cavatappi, basta un semplice gesto per aprire la bottiglia.
- Affidabilità. Eliminano il rischio dell’ossidazione e del cosiddetto “sa di tappo”, difetto causato da muffe nel sughero.
- Conservazione del vino. I tappi a vite mantengono intatta la freschezza e l’aromaticità, soprattutto nei vini da bere entro pochi anni e le bottiglie possono essere conservate anche in verticale.
- Sostenibilità. La vite in alluminio è riciclabile al 100% e non richiede lo sfruttamento delle querce da sughero. Ha un costo di produzione inferiore al sughero.
- Uniformità di qualità. Ogni tappo funziona nello stesso modo, senza variazioni tra bottiglia e bottiglia.
Per quali vini viene usato?
Il tappo a vite, come abbiamo detto, non è sinonimo di bassa qualità. È particolarmente diffuso per:
- Vini bianchi giovani e aromatici come Sauvignon Blanc, Vermentino, Chardonnay.
- Vini rosati da consumare entro pochi anni dalla vendemmia.
- Vini rossi leggeri e fruttati destinati a un consumo rapido.
In Europa oggi molti produttori, soprattutto nel segmento dei vini bianchi e fruttati, non esitano a usarli. Sono molto diffusi in America e Asia.
Tappo a vite o tappo di sughero?
La differenza tra tappo a vite e tappo di sughero non è solo tecnica, ma anche culturale.
Il sughero resta imbattibile per i vini da invecchiamento, grazie alla sua capacità di permettere un lento scambio di ossigeno che aiuta il vino a evolvere in bottiglia. È un materiale nobile, carico di tradizione, e il gesto di estrazione con il suono che produce ha un valore simbolico, un rituale che nessun altro tappo potrà mai sostituire. È il migliore per garantire la corretta maturazione del nettare.
Il tappo a vite, invece, rappresenta modernità, praticità e sicurezza. Il procedimento di stappatura non ha lo stesso fascino, ma garantisce precisione e costanza nella conservazione del vino e della sua freschezza.
In sintesi: per i vini da bere giovani, la chiusura a vite è una scelta eccellente; per i grandi rossi da lungo invecchiamento, il sughero rimane la soluzione più adatta.
Conclusioni
La scelta tra tappi a vite o di sughero dipende sia dalla durata di conservazione del vino sia dal gusto personale. I tappi a vite per vino sono la prova che praticità e qualità possono convivere. Se da un lato il sughero continuerà a regnare nelle bottiglie da invecchiamento, dall’altro le chiusure a vite sono ormai garanzia di freschezza.
In fondo, ciò che conta davvero è che ogni scelta, dal tappo all’etichetta, contribuisca a garantire un’esperienza autentica al consumatore. Entrambi i tappi possono contenere un vino di alta qualità. E a proposito di un bicchiere di vino di qualità, prova il nuovo rosato delle Cantine di Dolianova, Cáralis Rosé, un Brut vinificato con metodo Charmat, fresco, vibrante e vivace, tanto da trasformare ogni serata in una festa!