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La ceralacca è ideale per sigillare gli oggetti e svolgeva in passato la funzione di sigillo di garanzia. Veniva usata per garantire l’autenticità di documenti ufficiali, come le antiche bolle papali, e scoraggiarne la manomissione.

Ma cos’è? È una miscela di sostanze resinose e coloranti che si solidificano una volta raffreddate.

Viene usata ancora oggi, ad esempio, per chiudere le partecipazioni nuziali, confezioni, pacchi o imballaggi, comunicazioni epistolari e per sigillare bottiglie di vino e flaconi.

Vediamo i suoi utilizzi e perché si usa la ceralacca per bottiglie di vino.

Il sigillo in ceralacca

Il nome deriva dalle materie che un tempo venivano usate per la sua preparazione: la cera d’api e la lacca. Oggi vengono utilizzati diversi tipi di lacca e varie sostanze resinose e coloranti. La ceralacca viene riscaldata, lavorata e poi fatta raffreddare per chiudere per bene contenitori che dovrebbero restare inalterati.

È nel Medioevo che la ceralacca ha avuto la sua massima diffusione. Si usava per apporre il marchio delle famiglie regnanti e delle grandi istituzioni d’epoca sui documenti ufficiali.

Vi sarà probabilmente capitato di vedere in qualche film che sulla ceralacca calda di colore rosso veniva impresso un sigillo caratteristico del mittente, una specie di firma che ne certificava la provenienza.

Per evitare che i documenti e le lettere riservate venissero danneggiate o modificate perché prive di una chiusura ermetica, si pensò successivamente di inserirli in buste chiuse con questa sostanza e con tanto di marchio di riconoscimento. Il sigillo garantiva così sia la provenienza della busta, sia ne impediva l’apertura, assicurando la segretezza. Era impossibile riprodurre il sigillo una volta rotto se non si aveva il timbro.

Questo metodo è stato il più utilizzato fino al XIX secolo, fino a quando non si adottarono nuove tecniche di falsificazione in grado di riprodurre in maniera fedele qualsiasi marchio e di aprire le buste senza lasciare traccia.

Si svilupparono così nuove soluzioni per sigillare, ad esempio i sigilli in plastica con numerazione e i sigilli in carta con codice a barre.

Quando si usa la ceralacca per bottiglie di vino

La ceralacca viene talvolta usata anche per sigillare i tappi delle bottiglie.

Una bottiglia sigillata a cera sicuramente è un regalo originale da fare a qualcuno di speciale. Dona un tocco di eleganza al packaging, un valore aggiunto, ma non è una tecnica recente. Già dal XIX secolo circa, la ceralacca veniva usata in campo vinicolo per proteggere e coprire il tappo in sughero per due motivi:

  1. Per evitare il contatto tra ossigeno e vino.
  2. Per dare pregio e valore al packaging.

La ragione principale per cui ancora oggi si usa la ceralacca per bottiglie di vino è che questa sostanza impedisce il passaggio dell’ossigeno, evitando che venga a contatto con il vino.

Tuttavia, una volta imbottigliato il vino è sconsigliato sigillare i tappi subito con la ceralacca. Il vino, infatti, necessita di una minima quantità di ossigeno per completare il suo affinamento in bottiglia e completare la sua maturazione. La microssigenazione della bevanda è garantita dal sughero ma senza ceralacca. Quando il vino avrà raggiunto il massimo delle sue potenzialità, sarà allora possibile sigillare i tappi con la ceralacca.

La seconda ragione per cui si usa la ceralacca per bottiglie di vino è puramente estetica. In quanto segno di autenticità fin dal passato, molti produttori scelgono di apporre il sigillo di ceralacca sulle bottiglie come marchio di garanzia.

Cera si o cera no?

Abbiamo chiarito il motivo per il quale si usa la ceralacca per bottiglie di vino. Ma come si aprono?

La ceralacca è facile da togliere, basta rompere la superficie dura del sigillo, ma c’è chi non è favorevole a questo metodo in quanto rompendo la ceralacca si spargono sulla tavola detriti, schegge e frammenti che potrebbero finire nella bottiglia una volta stappata.

Studi recenti hanno portato alla scoperta di una sostanza simile molto più morbida e che non lascia residui. Si tratta della “gommalacca”, prodotta della lavorazione di una “gommosa” resina naturale. Ha le proprietà della cera e la praticità della gomma, si stacca facilmente con un coltello senza lasciare residui.

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