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A volte capita che stappando una bottiglia ci si accorga  che il vino risulti sgradevole al naso e al palato.

Circa il 3-8% delle bottiglie in commercio si stima possano avere sapore di tappo. Per evitare una spiacevole esperienza di degustazione, in questo articolo vi spieghiamo come capire se il vino sa di tappo.

Consigli per riconoscere questo problema, le cause e cosa fare in questi casi.

Quando il vino sa di tappo

In gergo si dice che il vino “sa di tappo” quando ha un odore acro, di muffe, di stantio, che ricorda quello del cartone bagnato, e un sapore sgradevole, spento e per nulla fruttato e profumato, tale da renderlo, in alcuni casi, imbevibile. Il responsabile è un batterio del sughero, si chiama tricloranisolo (TCA) e si sviluppa a causa di piccoli funghi che crescono invisibili nel sughero e che reagiscono con il cloro.

Questo batterio dà origine all’odore e aggredisce il sughero o addirittura le botti prima dell’imbottigliamento, oppure, in fase di produzione, si utilizzano dei grappoli d’uva leggermente ammuffiti che possono aver alterato la vinificazione. Anche nella fase dell’imbottigliamento il vino può sviluppare il TCA, così come il processo di sterilizzazione del sughero non è privo di rischi. Il sughero viene sottoposto a bollitura e a vaporizzazione per ridurre l’incidenza del fungo. Purtroppo, non si può controllare la diffusione di questo tipo di batterio. Ne consegue un vino dall’odore di tappo che non può certo essere servito e degustato. Ecco come capire se il vino sa di tappo.

Come valutare se il vino sa di tappo

Non è sempre facile riconoscere il sentore di tappo se non si ha idea di cosa realmente significhi, per cui vi daremo delle dritte per capirlo subito ed evitare sgradevoli sorprese:

  1. Annusate il vino. Il primo gesto per capire se il vino sa di tappo è proprio annusare il tappo una volta aperta la bottiglia e il vino. L’odore di tappo può essere più o meno forte, sa di muffa, di una cantina chiusa e umida. Avete presente l’odore di cane bagnato? Ecco ricorda quello o comunque un odore insolito che vi dovrà allarmare. Osservate anche il sughero che potrebbe risultarne danneggiato.
  2. Assaggiate il vino. Al primo sorso, se il vino è stato esposto al TCA, risulta privo di profumo e con pochissimo sapore, un gusto sgradevole, amaro che potrebbe ricordare quello del solvente per vernici. Chi assaggia il vino si accorge che il sapore di tappo copre tutti gli altri sentori, di frutta, di fiori, boisé, ecc. È la prova del nove che toglie ogni dubbio. Risciacquatevi, dunque, la bocca con l’acqua e aprite un’altra bottiglia.
  3. Assaggiate sempre il vino prima di servirlo. È buona abitudine assaggiare il vino per evitare brutte sorprese agli ospiti e di versarlo inutilmente nei bicchieri.

Cosa fare se il vino sa di tappo?

Cosa fare in questa situazione? Innanzitutto, per essere certi aspettate qualche secondo e annusate due volte. Poi se accertato, aprite un’altra bottiglia ma non occorre gettare quella andata a male immediatamente. Infatti, potrete usarla nella preparazione di cibi come aromatizzante, dato che l’odore di tappo in fase di cottura evapora e risulta impercettibile. C’è chi lo usa anche come fertilizzante per le piante o per disinfettare la frutta prima di mangiarla.

Se nel vino trovate pezzi di sughero non ha a che fare con il batterio, è solo il segno che la bottiglia non è stata aperta bene.

Se non vi è mai capitato di imbattervi in una bottiglia con questo problema, potete allenarvi a riconoscerlo immergendo dei trucioli di legno nell’acqua all’interno di un barattolo chiuso. Lasciateli riposare 24 ore e il giorno dopo aprendo il barattolo sentirete il famigerato “sentore di tappo”.

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