fbpx

L’invecchiamento di un vino è un lento processo di maturazione, chiamato più comunemente fermentazione, che gli consente di sviluppare appieno le sue potenzialità ed esprimere al meglio le proprietà organolettiche.

I vini bianchi, i rosati e gli spumanti non sono adatti, in linea di massima, all’invecchiamento, ad eccezione di alcuni casi in cui la produzione avviene in particolari terroir a partire da eccellenti vigneti e con un lungo affinamento in barriques, botti di rovere francese che danno vita a vini molto complessi.

Al contrario, invece, i vini rossi possono invecchiare ma non sempre evolvono con l’invecchiamento, in quanto le modificazioni che entrano in gioco nel tempo variano in relazione a diversi fattori.

Uno di questi è senza dubbio il metodo di produzione, ma particolare rilievo riveste anche il tipo di uve utilizzate e il territorio in cui il vino stesso viene prodotto.

Tuttavia, i vini rossi sono in grado di migliorare le loro caratteristiche nel tempo se conservati nel modo giusto, ecco quali sono le regole da rispettare per apprezzarne le proprietà.

Come conservare un vino in cantina: le regole d’oro

Il processo di invecchiamento di un vino deve avvenire obbligatoriamente in cantina, lontano da fonti di luce e calore, all’interno di bottiglie mantenute rigorosamente in posizione orizzontale per evitare al tappo di seccarsi e perdere elasticità.

L’affinamento in bottiglia rappresenta la conclusione del processo di maturazione di un vino, che completa così la sua evoluzione per sviluppare al meglio il suo bouquet aromatico.

Fasi di maturazione di un vino: fermentazione malolattica ed elevazione in fusti

Un primo livello di affinamento avviene, infatti, in recipienti di cemento, vetroresina o acciaio, mentre i primi cambiamenti avvengono durante la fermentazione malolattica, in cui l’acido malico si trasforma in lattico e anidride carbonica, abbattendo il livello di acidità del vino, a discapito del bouquet aromatico.

Nella fase intermedia, invece, l’elevazione in fusti, il vino arricchisce il suo profilo aromatico grazie al legno, che, permettendo il passaggio dell’aria, contribuisce al giusto affinamento del prodotto.

La fase finale dell’evoluzione: il passaggio in bottiglia

Nello stadio finale, in cantina, le bottiglie in cui il vino viene trasferito devono essere tenute lontane da odori e da vibrazioni che ne possano causare il deterioramento, oltre che essere esposte a condizioni termiche costanti, al riparo da sbalzi di temperatura e in condizioni ottimali di umidità.

In questo modo è possibile garantire lunga vita al vino in bottiglia, incidendo notevolmente sulla lunghezza del periodo di affinamento, che può variare in rapporto alla presenza di tannini, sostanze che conferiscono al vino proprietà antiossidanti, al residuo zuccherino o alla bontà dell’annata.

La maggior parte dei vini è prodotta per un consumo pressoché immediato, che deve avvenire in linea di massima nell’arco di uno o due anni, in rapporto soprattutto alla specifica annata.

Non tutti i vini rossi sono infatti adatti all’invecchiamento, alcuni, invece, sviluppano al meglio le potenzialità negli anni.

I vini bianchi possono invecchiare esclusivamente se dotati di un buon grado di acidità e dolcezza.

Tra questi i vini secchi sono adatti ad invecchiare se provvisti di un buon contenuto di acido tartarico, che gli conferisce proprietà antiossidanti.

Per verificare lo stadio evolutivo di un vino è possibile prestare attenzione al colore, che corrisponderà ad un rosso granato per i vini rossi più invecchiati ed un giallo paglierino nel caso dei vini bianchi.

Vini rossi adatti all’invecchiamento

Tra i vini rossi più adatti all’invecchiamento troviamo il Cannonau di Sardegna, che rappresenta la nostra Isola con una Doc apprezzata dagli intenditori.

I cannonau prodotti dalla nostra cantina sono fra i migliori del mercato, apprezzati per la qualità e premiati molte volte nei principali concorsi internazionali.

Il Blasio, il Cannonau di Sardegna Doc Riserva firmato Cantine di Dolianova, è prodotto con uvaggi 90% Cannonau e 10% da uve rosse autoctone.

Di colore rosso rubino con riflessi granato col procedere dell’invecchiamento, è un vino che offre il meglio delle proprie caratteristiche a partire dai tre anni dalla vendemmia e sopporta agevolmente invecchiamenti di 6-8 anni.

L’Anzenas, Cannonau di Sardegna Doc, è un vino da medio invecchiamento, da consumarsi entro 3-4 anni dalla data di vendemmia. È preferibile berlo dopo almeno un anno dalla data di vendemmia, per consentire al prodotto un periodo di affinamento in bottiglia.

Anche i vini rossi Isola dei Nuraghi IGT della Linea Top Cantine di Dolianova, sono vini da medio-lungo invecchiamento.

Vini bianchi adatti all’invecchiamento

Di colore giallo paglierino, il Montesicci, Nasco di Cagliari Doc, ha una struttura che consente lunghi periodi di affinamento, tuttavia è preferibile berlo a partire da un anno dalla vendemmia.

Il Passito firmato Cantine di Dolianova, invece, di colore giallo dorato intenso tendente all’ambrato, è un vino che esprime il meglio delle sue potenzialità a partire dai tre anni dalla vendemmia e mantiene le sue qualità organolettiche per molti anni.

Per apprezzarne le caratteristiche è consigliabile conservarlo in locali freschi, asciutti, al riparo dalla luce e degustarlo alla temperatura di servizio di 10°C-12°C.

Vini bianchi come il Vermentino di Sardegna, invece, in condizioni ideali di conservazione, possono sopportare un periodo di affinamento pari a circa due anni a partire dalla data di imbottigliamento.

Pin It on Pinterest

Share This