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Nell’antichità classica e nelle religioni primitive il vino veniva spesso usato anche come offerta sacrificale.

Scopriamo l’etimologia di “libagione”, significato e fonti testuali.

La parola libagione, dal latino libatio, derivato di libare, indicava nell’antichità la cerimonia dello spargimento rituale del vino, di sostanze liquide su particolari siti/oggetti (ad esempio un altare, una lapide, un manufatto o per terra). Si trattava di un’azione sacrale alla divinità, ad altre entità non terrene o a defunti, comune a molte religioni del bacino Mediterraneo e dell’antichità classica.

Il liquido prezioso, che poteva essere vino, latte, olio d’oliva, miele o sangue animale, veniva sparso sul luogo sacro dedicato alla divinità o al defunto a cui si voleva rivolgere il sacrificio e quindi l’offerta. Il luogo in questione poteva essere un altare, una stele oppure l’onfalo delfico, segni evidenti di una destinazione divina o anche sul pavimento, come offerta alla Terra stessa.

I recipienti contenenti le sostanze liquide destinate a questo uso rituale spesso venivano infrante in modo tale da non poter essere usati per altri scopi. Erano molto utilizzati la patera, la kylix e la phiàle in ambito greco.

Frequenti sono i riferimenti all’uso delle libagioni nel mondo greco: nell’Iliade, Achille dopo essersi riempito la coppa di vino offre la libagione agli dèi, invocandone la protezione su Patroclo che doveva lanciarsi in battaglia in sua vece.

Anche nelle raffigurazioni vascolari si ritrova spesso il tema della libagione come gesto propiziatorio delle partenze o nei rituali di vestizione del guerriero.

Nell’Antico Testamento si fa riferimento alla pratica della libagione:

«Allora Giacobbe eresse una stele, nel luogo dove Dio gli aveva parlato, una stele di pietra; e su di essa fece una libazione e vi sparse sopra dell’olio»

(Genesi [35:14])

Libagione: significato moderno

La libagione ironicamente è diventata l’abbondante bevuta di vino e alcolici. Oggi ha un significato rétro, ma si può parlare di libagione come di generica offerta.

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