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Tutti i prodotti alimentari hanno una data di scadenza oltre la quale non possono più essere consumati.

Direste mai che un prodotto di alta qualità, come i vini delle Cantine di Dolianova, possa avere una vita breve?

La risposta è sì, questa è una regola che vale anche per le bevande, vino spumante incluso.

In realtà nelle bottiglie di spumante non è indicata una vera e propria scadenza, ma solo una data indicativa e il produttore consiglia un consumo entro tale data.

Questo solo perché superato quel tempo massimo non potrebbero più essere garantite al 100% le caratteristiche organolettiche del prodotto.

Ma quindi dove si vede la scadenza dello spumante?

Il metodo giusto

Se è vero che non esiste una vera e propria data di scadenza delle bottiglie di spumante, è altrettanto vero che la durata della loro conservazione può dipendere da vari fattori, primo fra tutti il metodo con il quale si ottengono.

Parliamo di spumante a metodo classico quando si utilizzano delle uve non giunte a piena maturazione, che daranno quindi una maggiore acidità allo spumante e una bassa alcolicità.

Una volta imbottigliato lo spumante deve essere messo a riposo in un ambiente con una temperatura di 14-16°C per almeno nove mesi. In questo lasso di tempo i lieviti contenuti si depositano sul fondo della bottiglia e si dà inizio al remuage, ovvero la rotazione della bottiglia di ¼ di giro ogni due giorni fino a completare il giro; in questo modo i depositi risalgono il collo della bottiglia fino ad arrivare al tappo.

Segue un’altra fase essenziale, ovvero la sboccatura: con un macchinario si ghiaccia il collo della bottiglia per trattenere i depositi che vengono eliminati senza sprecare lo spumante.

Eventualmente si aggiunge il tanto di spumante che è andato perso in questa fase, per garantire lo stesso quantitativo in tutte le bottiglie.

A questo punto le bottiglie di spumante vengono richiuse con il classico tappo a fungo.

Questa lavorazione permette di poter conservare le bottiglie di spumante fino a quattro anni dalla data di imbottigliamento, anche se la maggior parte dei produttori consigliano un consumo entro i due anni dalla data di sboccatura che è registrata nell’etichetta.

Il processo produttivo di una bottiglia ottenuta con il metodo martinotti invece è molto breve e può durare appena qualche mese.

Si parte dal vino base come per il metodo precedente, ma la fermentazione avviene in un’autoclave a temperatura controllata anziché in bottiglia.

È chiaro che spumanti di questo genere hanno un costo ridotto e si riduce anche il tempo di conservazione a circa due anni.

Ad ognuno il suo tipo

Per capire dove si vede la scadenza dello spumante bisogna fare un ulteriore chiarimento.

Altro fattore da tenere a mente infatti è il tipo di spumante.

Si tratta di spumanti dolci come un Brachetto, oppure di spumanti Brut come il Prosecco?

Nel primo caso il tempo di conservazione consigliato è di un anno dal loro imbottigliamento, mentre nel secondo caso lo spumante può essere conservato non oltre i due anni.

Ad esempio, il Cáralis demi sec Malvasia Sarda firmato Cantine di Dolianova va consumato al massimo entro 2 anni.

A queste considerazioni bisogna sempre accompagnare anche un esame visivo.

Se volete aprire una bottiglia di spumante che avete conservato in cantina, ma non vi ricordate di preciso da quando la state tenendo da parte, allora dovreste guardare in che stato è.

La bottiglia è integra o nel tempo ha subito degli urti o dei bruschi sbalzi di temperatura? Il tappo a fungo si sbriciola mentre aprite la bottiglia o vi sembra si sia ristretto? Una volta versato lo spumante nel giusto bicchiere vedete salire abbastanza bollicine? Il colore, il profumo e il sapore sono quelli che vi aspettavate?

La triade della conservazione

Se avete comprato uno spumante, ma volete conservarlo per un’occasione speciale allora dovete ricordarvi di alcuni piccoli accorgimenti che vi aiuteranno a mantenere le vostre bottiglie di spumante in ottimo stato.

Sembra banale, ma la cucina non è il posto più adatto per raccogliere una bottiglia, questo perché è un ambiente troppo luminoso e con continui sbalzi di temperatura.

Ecco svelata la triade della conservazione:

  • luce;
  • temperatura;
  • umidità.

Un’illuminazione troppo forte ha delle ripercussioni negative sullo spumante e sul vino in generale.

Per quanto di solito il vetro delle bottiglie abbia una colorazione scura, il contenuto rimane comunque molto sensibile alla luce. I raggi ultravioletti tendono a deteriorare il vino, perché generano delle reazioni energetiche che causano precipitazioni di sali e di tartaro

La soluzione? Conservate la bottiglia in un ambiente buio. L’ideale sarebbe una cantina, oppure una cantinetta o armadi climatizzati pensati apposta per conservare il vino. Da evitare luoghi in cui sono conservati altri alimenti come salumi e formaggi, i cui odori potrebbero alterare quelli del vino.

Anche una temperatura non adeguata può alterare lo spumante e soprattutto può modificare la pressione della bottiglia fino a farla scoppiare. Quindi niente sbalzi di temperatura bruschi.

Altro accorgimento importante su una temperatura troppo elevata: il caldo incide anche sulla forma del famoso tappo a fungo, che essendo di sughero si seccherebbe fino a farlo restringere e così addio bollicine!

Se quindi non avete intenzione di stapparlo subito evitate di metterlo in frigo, ma conservatelo ad una temperatura tra 10-12°C. La temperatura di servizio consigliata è, invece, di 6-8 gradi centigradi, come per il nostro Cáralis Spumante Brut nature metodo classico, 100% Vermentino.

Il tasso di umidità

Arriviamo infine all’umidità. Quest’ultimo elemento è essenziale per l’integrità del tappo.

Come già detto il tappo è fatto in sughero ed essendo un materiale organico, in qualche modo vive una propria vita e nel tempo può subire delle modifiche.

Innanzitutto bisogna sapere che quando il tappo viene inserito nel collo della bottiglia ha una forma cilindrica e più passa il tempo più il tappo prende la forma a fungo.

Sappiamo che le temperature alte seccano il sughero e lo stesso avviene con un basso tasso di umidità.

Un tappo danneggiato significa uno spumante danneggiato, perché entrerebbe dell’aria nella bottiglia e quindi batteri e lieviti che intaccano le sue caratteristiche organolettiche.

La soluzione migliore perciò è quella di mantenere un’umidità costante tra il 70-80%.

Per stare ancora più tranquilli è meglio tenere le bottiglie dello spumante coricate in posizione orizzontale.

In questo modo il sughero resterà sempre bagnato dal vino e quindi umido; il tappo così avrà un volume maggiore rispetto al collo della bottiglia e aderirà perfettamente al vetro.

Ultime considerazioni da fare.

Se avete comprato una bottiglia di spumante o ve ne hanno regalata una delle Cantine di Dolianova, non mettetela da parte per un’occasione speciale.

Chi vi dice che non è proprio questa l’occasione adatta? Solo, ricordatevi di bere con moderazione.

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