Le botti di legno non sono gli unici contenitori usati in enologia. Esistono diversi tipi di vasi vinari, cioè di contenitori fatti di differenti materiali, che racchiudono il vino durante certe fasi della sua lavorazione. Uno di questi è l’acciaio, una soluzione usata da tempo per certe tipologie di vino. Spieghiamo come conservare il vino nei contenitori di acciaio, quali sono i suoi vantaggi, caratteristiche e le differenze con il legno.
Caratteristiche dei contenitori in acciaio per vino
I contenitori in acciaio inox sono molto utili specialmente per la fermentazione delle uve pigiate.
Sono usati per la conservazione del vino, ma anche per il miele e per l’olio. Possono avere una forma rotonda, ellittica e ovale, proprio come le botti in legno, ed essere di vari formati e capacità. Alcuni vasi vinari hanno una struttura in lamiera d’acciaio e sono rivestiti all’interno con resine epossidiche polimerizzate.
Le prime botti metalliche hanno fatto la loro comparsa alla fine dell’Ottocento in Europa, ma erano costruite in alluminio. I contenitori in acciaio inox si diffusero all’inizio del secolo scorso. Oggi questo materiale fatto di ferro, cromo, nichel, manganese e altri elementi, è considerato ottimo per il settore del vino. Ora che abbiamo visto le caratteristiche, vediamo quali i sono i suoi vantaggi.
I vantaggi e svantaggi dell’acciaio
La durata praticamente illimitata dei contenitori in acciaio inox è il vantaggio principale; sono resistenti e infatti in enologia vengono usati diversi strumenti fatti con questo materiale.
- Sono poi molto igienici, facili da pulire e quindi non alterano il vino.
- Consentono di controllare la temperatura interna e di non sprecare il prodotto.
La possibilità di monitorare la temperatura interna rende i contenitori in acciaio particolarmente idonei all’uso durante la fermentazione dei vini bianchi. Il risultato è un vino “fresco” con una bevibilità immediata.
Tra i difetti dell’acciaio si riscontra una sensibilità ad alte concentrazioni di anidride solforosa (corrosione per desolforazione e concentrazione) al cloro con pH acido, al sodio e al contatto con altri metalli (es. il ferro). Ma come conservare il vino nei contenitori di acciaio? Dovete seguire queste semplici indicazioni:
- Non posizionare i contenitori nelle vicinanze di linee elettriche ad alta tensione.
- Non esporre i serbatoi all’aperto.
- Non lavarli con acque ferruginose.
- Evitare il contatto diretto con parti di ferro.
Quando usare le botti in legno e quando quelle in acciaio?
I contenitori in legno vengono usati per la fermentazione del mosto, le botti in legno per la conservazione e l’invecchiamento del vino. La botte in legno, che può essere in rovere, castagno, acero o farnia, è usata particolarmente per i vini rossi. Il legno dona al vino un profilo sensoriale più morbido e ricco, con una colorazione più intensa.
Le botti in acciaio, invece, sono indicate per essere usate durante la fermentazione delicata dei vini bianchi. I serbatoi detti autoclavi composti di acciaio inossidabile o acciaio comune isovetrificato vengono utilizzati soprattutto per la spumantizzazione dei vini.
Di frequente, i vini vengono fermentati in acciaio e, solo successivamente, fatti invecchiare in botti di rovere.
Ricordiamo che i locali predisposti alla conservazione del vino devono essere arieggiati e ben ventilati e non soggetti ad eccessive variazioni di temperatura che potrebbero compromettere la maturazione del vino. Leggete dove conservare il vino per altri consigli.
Per concludere ecco un vademecum sulla durata delle varie tipologie di vino: il vino bianco in genere si consuma entro uno o due anni, perché difficilmente dura a lungo senza rovinarsi nel sapore e profumo. I vini rossi invece sono adatti all’invecchiamento, il vino novello si consuma entro 1 anno dall’imbottigliamento, gli spumanti vanno consumati entro 2 anni dalla vendemmia, ed infine i rosati massimo 3 anni dalla vendemmia.