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Il vino passito è un vino dolce che si distingue per la sua elevata alcolicità e il suo sapore fruttato, derivante dalla varietà dolce e invecchiata delle uve utilizzate.

La differenza con gli altri vini riguarda proprio le modalità di produzione: il passito è considerato un vino speciale, ma in realtà il metodo di vinificazione utilizzato per produrlo non si discosta da quello dei vini bianchi o rossi, l’unica differenza riguarda il processo di appassimento.

Le uve utilizzate per produrre il vino passito vengono infatti sottoposte a sovra maturazione ossia si lasciano appassire sull’albero per ottenere una riduzione o totale eliminazione dell’acqua presente all’interno degli acini.

Da questo processo deriva l’elevata concentrazione zuccherina e la riduzione dell’acidità che contribuisce a definire il caratteristico profilo organolettico del passito, un vino dolce da gustare in accompagnamento a pasticceria secca e formaggi erborinati.

Proprio queste sue caratteristiche rendono necessario prestare particolare attenzione alle modalità di conservazione di questo vino al fine di preservarne ed esaltarne il più possibile il gusto caratteristico.

La conservazione di un vino ha una sua logica tanto quella del suo servizio, pertanto è fondamentale rispettare alcune regole fondamentali per rendere possibile la migliore esperienza di degustazione.

A seconda delle tipologie del vino passito e degli abbinamenti culinari possono variare le temperature di servizio e dunque le modalità di conservazione.

Esistono, in ogni caso, alcune regole generali per la conservazione del vino, apriamo dunque una piccola parentesi per capire quali sono e come applicarle al vino passito.

Come conservare il vino: regole generali

Il vino è un prodotto vivo e come tale necessita delle migliori condizioni di stabilità organica e di temperatura per essere degustato al meglio.

Le bottiglie di vino subiscono negativamente gli sbalzi dell’ambiente circostante, sia in termini di temperatura che di luce, pertanto la prima regola per una perfetta conservazione del vino è individuare un luogo ideale dove la temperatura sia costante e l’aria umida.

Temperatura ideale

La temperatura ideale per la conservazione del vino è intorno ai 15 gradi, mentre l’aria non secca dovrà mantenere umido il sughero dei tappi, dove presente.

Per evitare che questo si secchi è consigliabile conservare le bottiglie di vino in posizione orizzontale in modo che il loro contenuto possa bagnare il sughero e mantenerne la giusta elasticità.

Ossigenazione

Il principale elemento che richiede particolare attenzione quando si conserva un vino è l’ossigenazione: essa rappresenta, infatti, una delle principali cause di decomposizione di un vino.

Se il vino è perfettamente chiuso e imbottigliato mantiene a lungo le sue proprietà organolettiche, che si esprimeranno al meglio all’apertura della bottiglia, quando il contatto con l’ossigeno permetterà di rilasciare sapori e odori rendendone perfetta la degustazione.

Tuttavia è necessario conservare il vino al meglio proprio dopo la sua apertura per evitare che il contatto prolungato con l’aria ne favorisca l’ossidazione, alterandone i sapori e, in generale, le caratteristiche organolettiche.

Una bottiglia di vino aperta può, infatti, durare in frigo al massimo tre giorni, tendendo ad impoverire sempre più il suo profilo aromatico con il passare del tempo.

Soprattutto nel caso dei vini rossi, è consigliabile tenere fuori la bottiglia dal frigorifero almeno un’ora prima di servire il vino, in modo da permettergli di adeguarsi  alla temperatura dell’ambiente, intorno ai 14°- 18°C.

Per mantenere inalterate le sue proprietà organolettiche è consigliabile utilizzare uno strumento in grado di aspirare l’aria contenuta all’interno della bottiglia facilitandone la chiusura.

Grazie a questo attrezzo, reperibile facilmente in commercio, è possibile rallentare il processo di ossidazione e acetificazione del vino, mantenendone inalterato il suo bouquet aromatico.

In alternativa si può optare per un semplice tappo, preferibilmente in metallo o in sughero, evitando quelli in plastica che sono responsabili spesso di alternarne gli aromi.

Non tutti i vini, però, rispettano le stesse regole di conservazione dopo l’apertura. In generale maggiore è il tasso alcolico e la concentrazione di zuccheri, più a lungo nel tempo si conserva la bottiglia di vino.

Ecco quali sono dunque le regole per conservare al meglio il vino passito in modo da preservarne le sue proprietà organolettiche e il bouquet aromatico.

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Come conservare il vino passito

Il vino passito, se accuratamente tappato, proprio per i motivi sopra elencati, può conservarsi anche alcune settimane, soprattutto se la sua qualità è elevata, caratteristica che permetterà di mantenerne invariate le proprietà e gli aromi.

Il Passito Cantine di Dolianova è infatti un vino di qualità che offre il meglio delle sue potenzialità a partire dai tre anni dalla vendemmia ed è in grado di mantenere per molti anni le sue qualità organolettiche.

Ampio e complesso, decisamente aromatico, il Passito firmato Cantine di Dolianova esprime un bouquet di fiori di acacia passiti, confettura di albicocca, agrumi canditi e dolci note vanigliate e speziate sul finale.

Il suo profilo aromatico si rivela al meglio se servito fresco, alla temperatura di servizio di 10°C-12°C, proprio per questo motivo è necessario conservarlo in locali freschi, asciutti e al riparo dalla luce.

Perfetto in abbinamento a formaggi erborinati e stagionati ma ottimo anche in unione alla pasticceria secca, il Passito può essere servito anche ad una temperatura superiore, intorno ai 18°C, in base al piatto a cui si accompagna.

In generale, più la temperatura è ridotta meno si percepirà la gradazione alcolica e la dolcezza nonché l’aroma caratteristico del vino, mentre all’aumentare della temperatura di servizio tenderanno ad aumentare anche le note aromatiche del passito.

Per conservare al meglio il vino passito è possibile anche mantenerlo in frigorifero dopo l’apertura, avendo cura di disporlo nella parte meno fredda.

E’ sconsigliato invece conservare i vini passiti in luoghi caldi e a temperatura ambiente per un lungo periodo di tempo, proprio per evitare che i processi ossidativi possano comprometterne le caratteristiche organolettiche.

Il modo migliore per assaporare un buon vino resta sempre quello di degustarlo in compagnia: il Passito Cantine di Dolianova è perfetto come fine pasto o come vino da meditazione.

Conservarlo al meglio ti permetterà di assaporarne la sapidità e di offrire ai tuoi ospiti un lunghissimo finale di frutta secca e delicate spezie che ne rende inconfondibile il suo gusto.

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