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Vino e cibo sono un connubio perfetto che si presta a diversi tipi di abbinamenti in grado di creare una perfetta armonia tra aromi e sapori.

Tuttavia, se è vero che il gusto personale e l’ispirazione del momento possono aiutare nella scelta del vino ideale da abbinare ad ogni singola portata, spesso entrano in gioco fattori oggettivi che è necessario conoscere per una degustazione ottimale.

Esistono tre scuole di pensiero sul tema dell’abbinamento vino-cibo: quella inglese, la francese e quella italiana.

Secondo la scuola inglese il principio su cui si basa ogni abbinamento del vino al cibo è quello della scelta personale, dunque si tratta di una valutazione del tutto soggettiva e individuale.

Per la scuola di pensiero francese esiste un vero e proprio decalogo del vino che si riassume nei seguenti punti:

  • Il vino liquoroso non si abbina mai con le carni rosse e la selvaggina;
  • Nessun vino rosso si abbina a pesci, crostacei o molluschi;
  • I vini bianchi si servono prima di quelli rossi;
  • I vini leggeri vanno serviti prima di quelli più corposi;
  • I vini freschi si servono prima di quelli a temperatura ambiente;
  • Il vino si degusta secondo una gradazione alcolica crescente;
  • Ogni piatto ha il suo vino in abbinamento;
  • I vini devono essere serviti nella loro migliore stagione;
  • Intervallare ogni sorso di vino con uno d’acqua;
  • Non servire mai soltanto un grande vino in un pasto.

La scuola italiana, invece, utilizza un approccio sensoriale e per abbinare il vino al cibo prende in considerazione le caratteristiche di ogni singolo piatto e del cibo per adottare diversi tipi di abbinamento. Ecco quali sono:

  • Abbinamento per tradizione ossia l’unione di piatti e vini tipici di una determinata zona, legati da una ben marcata identità territoriale.
  • Abbinamento stagionale cioè l’accostamento di cibi e vini secondo stagionalità e clima.
  • Abbinamento psicologico che prende in considerazione l’occasione di consumo.
  • Abbinamento per valorizzazione che consiste nel valorizzare uno dei due elementi tra vino e cibo.
  • Abbinamento per concordanza. Esso si basa sulla perfetta armonia tra aromi del vino e sapori del cibo e si basa sull’uso di votazioni che prevedono un punteggio da 1 a 10 da assegnare in apposite schede durante la degustazione.
    I 4 sapori fondamentali presi in esame nel cibo sono dolce, salato, amaro e acido, le sensazioni sono invece grassezza, tendenza dolce, sapidità, tendenza acida, aromatico, speziato, amarognolo, untuosità, succulenza.
    Per quanto riguarda il vino le sensazioni che vengono prese in esame sono acidità, sapidità, effervescenza, morbidezza, profumo, aroma, alcool, tannicità.
  • Abbinamento per contrapposizione. Al contrario di quello per concordanza, questo metodo prevede di accostare vini e piatti dai sapori e aromi contrastanti ma in grado di armonizzarsi perfettamente.

Nessun metodo rappresenta una verità assoluta ma è comunque un ottimo strumento da utilizzare per conoscere le tecniche di abbinamento tra cibo e vino più utilizzate.

Ecco alcuni consigli pratici da seguire per abbinare al meglio il vino al cibo e assaporarli al meglio.

Abbinare il cibo al vino: 6 consigli pratici da seguire

Per abbinare il cibo al vino nel modo giusto non serve essere un sommelier esperto, è sufficiente seguire alcune regole fondamentali per riuscire a scegliere il vino ideale a tavola e valorizzare ogni singolo piatto. Ecco alcuni consigli pratici per imparare ad abbinare vino e cibo nel migliore dei modi.

Abbina i cibi speziati ai vini dolci e profumati.

Il cibo piccante richiede spesso vini dall’elevato contenuto zuccherino e di buona profumazione. I piatti dall’elevata componente aromatica e quelli speziati richiedono abbinamenti per concordanza, aromaticità e speziatura.

I dessert si servono con i vini dolci

La dolcezza è il sapore che tende a dominare tutti gli altri, dunque a dolci e dessert è preferibile associare vini dolci.

I vini secchi in abbinamento ad un piatto eccessivamente dolce tenderebbero ad appiattirsi, pertanto con torte, crostate e dolci al cucchiaio e al cioccolato è preferibile unire spumanti dolci, passiti o bianchi amabili, a patto che non siano più dolci del dessert stesso.

Nel caso di piatti dalle sensazioni dolci come risotti o zucca è consigliabile opporre invece vini di buona sapidità ed effervescenza per creare un giusto equilibrio.

Ai cibi dalla tendenza untuosa e grassa si contrappone un vino acido e tannico

A cibi dalla tendenza grassa meglio abbinare vini dalla spiccata acidità e buon corpo per asciugare il palato dall’untuosità del piatto e portare la giusta armonia in tavola.

La grassezza viene valorizzata anche dall’effervescenza, ecco perché ai dolci lievitati o a base di burro e creme si accompagnano molto bene gli spumanti dolci.

I piatti di pesce vanno con i bianchi e si sposano bene con i rossi delicati

Il pesce si abbina alla perfezione con i vini bianchi che ne esaltino la delicatezza, ma niente vieta di assaporare i piatti di mare anche con un rosso delicato e fresco, di buona freschezza e tannicità vellutata.

Le carni non si accompagnano solo al vino rosso

Così come il pesce si può accompagnare al vino rosso, anche la carne spesso si assapora perfettamente con i bianchi.

Se sufficientemente strutturato ed equilibrato, il vino bianco è un ottimo compagno per degustare i piatti a base di carni di coniglio e pollame arrosto, ancora migliore l’abbinamento con salumi e formaggi leggeri.

Ad ogni piatto il suo vino

Ogni piatto richiede il suo vino ideale, dagli antipasti ai primi piatti fino ai secondi piatti di carne e di pesce, ogni pietanza e tipo di cottura ha il suo abbinamento perfetto, in grado di esaltarne i sapori.

Gli antipasti si degustano preferibilmente con vini bianchi asciutti non molto alcolici e serviti freddi, se a base di aceto è consigliabile servirli con vini bianchi o rossi leggermente frizzanti.

Con le minestre in brodo o di verdura abbina un vino bianco secco o un vino rosso leggero.

Tra i primi piatti la pasta e il risotto conditi con il sugo di pomodoro si sposano alla perfezione con vini rossi leggeri o con un vino rosato servito preferibilmente ad una temperatura compresa tra i 15° e i 16°. I condimenti in bianco richiedono invece generalmente vini bianchi.

Con il pesce bollito è preferibile degustare un vino bianco leggero, se si opta per la frittura è invece consigliabile un vino di buona alcolicità e asciutto al palato, servito freddo.

Le zuppe di pesce si abbinano meglio ai vini rossi leggeri o ai rosati di medio corpo e non alcolici, mentre per le grigliate di pesce è preferibile scegliere un vino bianco a forte gradazione alcolica da servire freddo.

Per quanto riguarda la carne, se alle carni di pollo è possibile, come abbiamo visto, abbinare anche i vini bianchi, con la carne di vitello e di suino è da preferire un vino rosso leggero o frizzante.

Se la carne è fritta è perfetto anche un rosato di buona alcolicità non troppo freddo.

Con le preparazioni in umido si abbinano bene vini rossi corposi, quelli più o meno invecchiati e robusti si uniscono altrettanto bene alla carne arrosto se serviti a temperatura ambiente.

Uova e frittate leggere si abbinano a vini bianchi non molto freddi, se cucinate con ingredienti piccanti si sposano meglio a vini rossi di buon corpo.

Ora spetta a voi la scelta, rosso o bianco..naturalmente Cantine di Dolianova.

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