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È sempre più in crescita la domanda di vino biologico da parte dei consumatori, tant’è che la superficie vitata dedicata alla sua produzione è in costante aumento. Ma cosa ha di diverso rispetto al vino tradizionale? Spieghiamo significato e caratteristiche del vino biologico.

Cos’è il vino biologico?

I cibi biologici sono gli alimenti che derivano da agricoltura biologica e da allevamento biologico. Dal 2011 al 2021 la crescita delle vendite alimentari bio nel mercato italiano è stata del 133%, numeri importanti che evidenziano come i consumatori vogliano portare in tavola alimenti di qualità, più sani e sicuri.

Il vino biologico per essere definito come tale deve essere prodotto con un metodo di coltivazione disciplinato dal Regolamento UE 203/2012 pubblicato sulla gazzetta ufficiale della UE il 9 Marzo 2012, ovvero deve derivare da uve 100% biologiche, coltivate cioè senza l’uso di antiparassitari o concimi chimici di sintesi (come i pesticidi) e senza l’impiego di organismi geneticamente modificati (OGM).

I terreni vengono fertilizzati con concimi organici e si rinforzano le piante con trattamenti antiparassitari di origine naturale o con la lotta biologica per proteggerle dai diversi tipi di parassiti.

Altro requisito è che deve essere vinificato in cantina utilizzando solo i prodotti enologici e i processi autorizzati dal regolamento. Ai produttori di vini biologici è concesso usare circa la metà dei coadiuvanti ammessi nella produzione convenzionale, con diversi limiti per quanto riguarda l’uso di solfiti aggiunti e di anidride solforosa.

Il regolamento approvato ha posto i limiti di solforosa totale per i vini biologici rossi secchi a massimo 100 mg/l, mentre per i bianchi secchi sarà massimo di 150 mg/l. Questi valori sembrano alti per i vini italiani, che rientrano, grazie anche alle condizioni climatiche più favorevoli alla coltivazione della vite nel nostro Paese, in massima parte già dentro questo target a prescindere dalla loro certificazione biologica o meno. Sono, infine, ammessi solo i lieviti presenti naturalmente nelle uve, quelli indigeni.

Con l’entrata in vigore del Regolamento UE 203/2012 è divenuto finalmente possibile indicare nell’etichetta la dicitura “vino biologico” e non più “vino prodotto da uve biologiche”, e utilizzare il logo europeo (la foglia verde) che identifica il prodotto biologico in tutto il mondo.

Come si riconosce un vino biologico?

È sufficiente controllare l’etichetta che riporterà il logo europeo, un vero marchio di garanzia che certifica che il prodotto è stato realizzato secondo il metodo biologico. Per ottenere il logo europeo bisogna essere un’azienda certificata dall’ente autorizzato MIPAAF (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali), il quale controlla che tutto avvenga secondo regolamento, con controlli almeno una volta l’anno.

La principale differenza con i vini tradizionali è che il vino biologico non contiene sostanze chimiche e viene prodotto nel rispetto dell’ambiente. Inoltre, contiene più sostanze utili per l’organismo, come ad esempio il resveratrolo, benefico per il sistema cardiocircolatorio.

A differenza dei vini biodinamici, anch’essi prodotti senza l’impiego di concimazione chimica (oltre a tener conto delle fasi lunari e della posizione dei pianeti), i vini biologici sono prodotti certificati, sottoposti a numerosi e rigorosi controlli nel pieno rispetto della normativa europea. Ciò non vuol dire, però, che sia migliore rispetto ad un vino prodotto con metodo classico.

Come viene prodotto?

La produzione del vino biologico preserva la naturale fertilità del terreno, salvaguardando le specie locali vegetali e animali, senza turbare gli equilibri dell’ecosistema. Il terreno vitato per poter coltivare le uve biologiche deve prima essere assoggettato a un periodo di transizione di almeno 3 anni, nel corso dei quali la terra viene convertita all’agricoltura biologica.

Per proteggere le piante dai parassiti si utilizzano concimi organici o naturali come zolfo o rame, oppure organismi come le coccinelle in grado di sconfiggere i parassiti. Vengono coltivati prodotti diversi sullo stesso terreno per incentivare la fertilità e si impiantano specie resistenti ai parassiti.

Scegliere un prodotto bio significa scegliere un prodotto sano e genuino.

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