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Quando leggiamo l’etichetta di una bottiglia di vino, tra le informazioni principali troviamo sempre un numero seguito dal simbolo % vol. È la gradazione alcolica, un valore che indica la quantità di alcol presente nel vino, espressa come percentuale rispetto al volume totale del liquido.

Ma cosa significa esattamente? Come si calcola e quali fattori la determinano? Scopriamo come si misura e perché questo parametro è così importante per definirne il carattere, l’equilibrio e la qualità.

Cos’è la gradazione alcolica

La gradazione alcolica (detta anche titolo alcolometrico) rappresenta la quantità di etanolo contenuta in una bevanda alcolica rispetto al suo volume totale.

In pratica, se un vino riporta in etichetta 13% vol, significa che 13 parti su 100 del liquido sono costituite da alcol etilico. È l’unità di misura ufficialmente adottata in Europa per indicare la concentrazione di alcol, nota anche con la sigla internazionale ABV (Alcohol by Volume).

Fermentazione alcolica: il punto di partenza

La fermentazione alcolica è il processo naturale che trasforma gli zuccheri dell’uva in alcol etilico e anidride carbonica, grazie all’azione dei lieviti.

Tutto parte dal mosto: durante la fermentazione, i lieviti si nutrono degli zuccheri presenti e li trasformano in alcol. Maggiore è la quantità di zuccheri iniziali, maggiore sarà la gradazione alcolica potenziale del vino che se ne ricava.

Per questo motivo, la maturazione dell’uva e il momento della vendemmia sono fondamentali: uve più mature contengono più zuccheri, e quindi danno vini più alcolici. Al contrario, uve raccolte precocemente producono vini più leggeri.

La fermentazione può interrompersi naturalmente o essere bloccata dal produttore per mantenere un residuo zuccherino, come accade nei vini dolci o nei passiti.

Alcol svolto, alcol potenziale e alcol totale

Quando si parla di gradazione alcolica, è importante distinguere tre concetti correlati, spesso riportati anche nei documenti di analisi dei vini:

  • Alcol svolto: è la quantità di alcol effettivamente presente nel vino al termine della fermentazione, cioè l’alcol già formato. È il valore che troviamo indicato sull’etichetta.
  • Alcol potenziale: rappresenta la quantità di alcol che si otterrebbe se tutto lo zucchero residuo presente nel vino venisse trasformato in alcol.
  • Alcol totale: è la somma di alcol svolto e alcol potenziale, quindi l’intera “ricchezza alcolica” che il vino potrebbe teoricamente raggiungere.

Questa distinzione è importante, ad esempio, nei vini dolci naturali o nei vini passiti, dove una parte dello zucchero rimane non fermentata e contribuisce alla dolcezza del vino, senza aumentare la gradazione alcolica effettiva.

Le unità di misura della gradazione alcolica

L’unità di misura ufficiale in Italia e nell’Unione Europea è la percentuale in volume di alcol etilico (% vol), conosciuta anche come titolo alcolometrico volumico.

La dicitura completa che si trova sulle etichette è “titolo alcolometrico volumico effettivo”, accompagnato dal valore numerico, ad esempio 12,5% vol.

Nel mondo anglosassone, soprattutto per i distillati, si usa il proof, dove 1 grado proof equivale a circa 0,57% vol, ma nel settore enologico, la scala in % vol resta la più diffusa e universalmente compresa.

Come si misura la gradazione alcolica del vino

La determinazione della gradazione alcolica avviene attraverso metodi di analisi che misurano la quantità effettiva di etanolo presente nel vino.

Tra i metodi più utilizzati troviamo:

  1. Il densimetro (o alcolometro)
    È lo strumento più semplice e diffuso. Si basa sulla misura della densità del liquido: poiché l’alcol è meno denso dell’acqua, più è alta la gradazione alcolica, più bassa sarà la densità del vino. Il densimetro viene immerso nel campione e, in base al livello di galleggiamento, indica il grado alcolico.
  2. Il metodo per distillazione
    È più preciso e viene utilizzato nei laboratori di analisi enologica. Il campione di vino viene riscaldato fino a far evaporare l’alcol, che viene poi raccolto e misurato separatamente. La quantità ottenuta consente di calcolare la percentuale di alcol per volume con estrema accuratezza.
  3. Metodi elettronici o infrarossi
    Oggi molti laboratori impiegano strumenti digitali in grado di misurare il contenuto alcolico attraverso sensori ottici o analisi spettrofotometriche, garantendo risultati rapidi e affidabili.

Qualunque metodo si utilizzi, la gradazione deve essere espressa in % vol e riportata in etichetta con una tolleranza massima di ±0,5% rispetto al valore effettivo.

Perché la gradazione alcolica è importante

La gradazione alcolica non è solo un dato tecnico: incide direttamente sulla percezione sensoriale del vino.

L’alcol influisce sulla struttura, sulla morbidezza e sul calore gustativo del vino, contribuendo all’equilibrio complessivo.

Un vino con gradazione più alta apparirà generalmente più caldo e corposo, mentre un vino con gradazione più bassa risulterà più fresco e leggero. Tuttavia, non è la quantità di alcol a determinare la qualità del vino, ma l’armonia con gli altri elementi: acidità, zuccheri, tannini e profumi.

Ogni tipologia di vino ha la sua “giusta” gradazione: i bianchi giovani si mantengono spesso tra 11 e 13% vol, mentre i rossi strutturati o i vini da meditazione possono arrivare anche a 15 o 16% vol.

Gradazione e percezione

Non tutti percepiscono l’alcol nello stesso modo.

La sensazione di “calore” dipende da fattori personali e dal contesto di degustazione.

Anche la temperatura di servizio influisce molto: un vino servito troppo caldo accentua la percezione alcolica, mentre se è troppo freddo tende a nasconderla.

Un abbinamento cibo-vino ben studiato può inoltre valorizzare l’equilibrio alcolico: un vino strutturato e alcolico si sposa perfettamente con piatti ricchi e saporiti, mentre vini più leggeri accompagnano meglio pietanze delicate.

Determinare la gradazione alcolica del vino significa conoscere una delle sue caratteristiche fondamentali: un valore che racconta il lavoro della fermentazione, la maturazione dell’uva e l’arte del vignaiolo nel gestire l’equilibrio tra dolcezza, corpo e armonia.

A Cantine di Dolianova, ogni vino nasce da un’attenta cura in vigna e da un controllo preciso in cantina, per garantire equilibrio e autenticità in ogni calice. La gradazione alcolica non è solo un numero, ma il risultato di un processo naturale che esprime la forza del sole, la qualità delle uve e la passione con cui viene trasformata in vino.

Perché dietro ogni bottiglia c’è una storia fatta di equilibrio, esperienza e rispetto per la nostra terra: quella stessa terra che da sempre ci regala vini intensi, sinceri e armoniosi, perfettamente bilanciati proprio come la loro gradazione.

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