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Il cenone di Capodanno è il momento in cui ci si riunisce insieme ad amici e parenti per salutare adeguatamente il vecchio anno e dare il benvenuto al nuovo. Ci si diverte con canti e balli di ogni genere e soprattutto si dà ampio sfogo alla propria voglia di preparazioni gustose realizzate secondo la tradizione con ingredienti di qualità.

Un aspetto che va certamente curato per avere un cenone di Capodanno all’altezza delle aspettative e che sappia soddisfare tutti i commensali è la scelta dei vini. Bisogna saper abbinare alla perfezione e scegliere tutti i vini più adatti alle varie portate che sono previste nel corso di una lunga serata che terminerà probabilmente a notte inoltrata.

Quante bottiglie di vino acquistare e quante tipologie

Scegliere il vino giusto non è facile anche perché a tavola possono esserci persone con gusti differenti. Tuttavia, si può ottenere un risultato adeguato seguendo alcuni semplici criteri che permettono di abbinare alla perfezione i vini rispetto alle varie pietanze prendendo in considerazione la struttura organolettica, sapori e quant’altro.

Innanzitutto, bisogna scegliere un quantitativo giusto di bottiglie di vino per quest’occasione in maniera tale da non esagerare e mantenere il tutto nella sobrietà. Alcuni secoli fa si prendeva in considerazione una regola abbastanza semplice che permetteva però di avere un metro ben definito: acquistare un numero di bottiglie di vino attraverso un calcolo matematico.

In particolare, bisogna prendere il numero di invitati e dividerlo per bevitori e non bevitori. Il numero di bevitori va moltiplicato per 2,15 ottenendo così il numero adatto per la situazione specifica. Oggigiorno si tende a valutare l’acquisto delle bottiglie necessarie orientandosi su un numero pari alla metà degli invitati ed eventualmente aggiungere qualche bottiglia in virtù di come si vuole impostare la serata.

Un altro aspetto importante è quello delle tipologie di bottiglie da acquistare. Siccome nella gran parte dei casi è previsto un cenone suddiviso in antipasto, pasto e dopo pasto, bisognerebbe optare soltanto per tre tipologie di vini per non eccedere nel gusto e nella gradazione alcolica.

In alternativa si potrebbe anche pensare di prevedere una tipologia di vino per ogni portata, ma risulterebbe abbastanza complesso gestire il tutto e magari si potrebbe sforare il budget prefissato.

Come abbinare il vino alle varie portate

Ogni piatto in linea di principio ha un proprio vino ideale che deve essere scelto e che deve essere soprattutto servito ad una temperatura ideale. Per riuscire a rispettare le indicazioni riguardo la temperatura del vino, si può acquistare un classico termometro da vino reperibile in qualsiasi negozio.

Per riuscire ad abbinare al meglio il consiglio è quello di creare armonia tra gli odori e i sapori del vino e del piatto da degustare. In tal senso, un approccio estremamente funzionale è quello di riuscire ad individuare il sapore del cibo di ciascuna portata: è dolce o salato, piccante o speziato? Una volta stabilito il sapore di una determinata portata, bisognerà cercare di bilanciare e compensare con un vino adeguato.

Nella valutazione dell’abbinamento è anche necessario valutare la successione dei vini, ricordandosi che per un’esperienza ottimale bisognerebbe fare in modo che il piacere dei sensi sia in crescendo: il nuovo vino non deve far rimpiangere in quanto a qualità e gusto quello precedentemente utilizzato.

Una scaletta ideale è quella di iniziare con un vino più giovane per poi passare ugualmente a vini invecchiati per più tempo con gusto più intenso. In aggiunta, un ulteriore consiglio anche per quanto riguarda lo sviluppo del cenone è quello di prevedere prima piatti adatti all’utilizzo di vini bianchi per poi passare a portate che si abbinano ai vini rossi. Per i dolci si farà un discorso a parte.

Il vino ideale per l’aperitivo e gli antipasti

Solitamente il cenone di Capodanno può iniziare con un gustoso aperitivo oppure con un antipasto a base di vari prodotti. Con l’aperitivo si può scegliere uno spumante secco che deve essere servito a 7 gradi per godere al meglio delle sue caratteristiche organolettiche.

Con gli antipasti a base di pesce oppure di carni bianche, come il pollo, si può pensare ad un vino bianco da servire ad una temperatura di 10 gradi: andrebbe bene anche un bianco con caratteristiche leggermente acide, come il nostro Perlas Nuragus di Cagliari DOC,  oppure un bianco frizzante, come il Dolì delle Cantine di Dolianova.

Se nell’ antipasto è previsto un cocktail di scampi si può optare anche per un vino bianco idoneo per questa tipologia di pesce, mentre se è presente del prosciutto crudo meglio scegliere un vino rosato leggero da servire ad una temperatura leggermente più alta pari ai 12 gradi. In questo caso, il Rosada Cannonau di Sardegna DOC è quel che fa al caso vostro.

In presenza di verdure meglio un vino bianco morbido, leggermente profumato, mentre se si presenta un piatto ricco di salumi e insaccati meglio optare per un vino rosso più giovane e brioso da gustare ad una temperatura intorno ai 14 gradi.

Le temperature devono essere rispettate adeguatamente altrimenti si rischia di non avere l’effetto desiderato. Una regola in generale è anche quella di scegliere il vino rosso sempre a 14 gradi, ma se invece ci sono anche note di burro con le uova meglio, è preferibile un bianco secco da servire a 10 gradi.

Gli abbinamenti con i primi piatti

La scelta del vino con il primo piatto deve essere diversificata in virtù della tipologia di piatto. Con un primo piatto a base di risotto alle verdure oppure con il pesce meglio optare per un vino bianco secco che può essere servito a 10 gradi. In alternativa, si può scegliere un vino bianco più morbido oppure più strutturato che però richiede di essere servito a 12 gradi.

Se il primo piatto invece è una pasta con sugo di carne, allora si può scegliere un vino rosato oppure un rosso giovane vivace che può essere servito ad una temperatura minima di 12 gradi nel primo caso oppure anche a 16 gradi nel secondo caso.

È preferibile il vino bianco secco anche per altre tipologie di piatti, come pasta con pesce fresco oppure un buon piatto di pasta al pomodoro. Da non dimenticare che il bianco nella stragrande maggioranza dei casi va degustato a 10 gradi.

Come ci si comporta con il pesce

Solitamente si tende sempre a scegliere il vino bianco aromatico oppure secco con un gusto leggermente fruttato se ci si ritrova davanti ad un piatto a base di pesce. In questo caso, il nostro Montesicci Nasco di Cagliari DOC è l’ideale.

La regola è certamente valida, ma bisogna fare anche delle dovute eccezioni perché in alcuni casi si può osare con un vino rosato di corpo medio oppure di buon corpo ad esempio per dei piatti col pesce in umido, al cartoccio oppure per la zuppa di pesce.

Di tanto in tanto si può leggermente uscire dai classici canoni per godere di percezioni sensoriali differenti.

Cosa fare con i secondi a base di carne

In linea generale con secondi piatti a base di carne la regola è quella di scegliere sempre un vino rosso che può essere giovane oppure secco e piuttosto invecchiato per una temperatura compresa tra un minimo di 12 gradi ed un massimo di 18.

Tuttavia ci sono anche delle situazioni in cui si può scegliere il vino bianco con la carne e nello specifico se il piatto è stato realizzato con carni bianche di pollo. Il vino migliore sotto questo punto di vista è il bianco secco di carattere oppure anche il rosato da servire a seconda della scelta a 10 gradi nel primo caso oppure a 14 gradi nel secondo caso.

Abbinamenti ideali con il panettone ed altri dolci

Il cenone di Capodanno deve essere necessariamente concluso con ottimi dolci tra cui certamente non può mancare il tradizionale panettone oppure il pandoro. È bene con il panettone oppure con dei dolci similari, abbinare uno spumante semisecco – come il  Cáralis Demi sec Spumante Demi sec Malvasia Sarda delle Cantine di Dolianova – oppure un vino bianco aromatico da servire ad una temperatura di 7 gradi.

Se invece ci sono altre tipologie di dolci come ad esempio la torta paradiso. si può valutare un vino bianco dolce aromatico da servire sempre a 7 gradi, mentre con un crostata di frutta si può anche pensare ad un vino rosso aromatico e fruttato.

Per i dolci secchi, infine, si può abbinare un passito liquoroso – come il nostro Passito Moscato di Sardegna Doc – ad una temperatura di 10 oppure 13 gradi.

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