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I porcini sono tra le varietà di funghi più apprezzate in cucina per versatilità e gusto caratteristico, in grado di aggiungere sapore a qualsiasi tipo di preparazione.

Alla griglia, fritti o trifolati, i funghi porcini si possono assaporare da soli o in abbinamento alla pasta fresca o al riso, dando vita a primi piatti sostanziosi e ricchi di gusto.

La caratteristica principale dei funghi in generale e dei porcini in particolare è l’assenza di sapidità mentre l’aromaticità è il tratto distintivo di questi prodotti del bosco, veri protagonisti di ricette semplici ma saporite.

Proprio il sapore caratteristico di questi funghi e la loro adattabilità a diversi tipi di ricette e cotture, rende spesso difficile scegliere il vino ideale da abbinare ai funghi porcini.

Le proprietà organolettiche dei funghi porcini richiedono un vino in grado di reggere il confronto e sostenere l’intenso sapore senza esserne travolto.

In generale vini aspri, di elevata tannicità o amarognoli non si sposano molto bene con questa tipologia di funghi in quanto tenderebbero a contrastarne in modo eccessivo il gusto, rischiando così di appiattirlo.

Meglio invece optare per vini morbidi, bianchi o rosati, meno frequentemente rossi, purché non eccessivamente strutturati, in grado di accompagnare con delicatezza qualsiasi tipo di ricetta a base di porcini.

Il gusto peculiare del fungo non andrà mai coperto con vini eccessivamente fruttati, mentre una struttura media e un sapore leggermente acidulo aiuteranno a bilanciare il piatto a base di funghi creando un buon equilibrio di gusto.

A piatti aromatici andranno accostati dunque vini di pari aromaticità e profumazione, ma anche una buona sapidità e freschezza possono sposarsi molto bene ad un buon piatto a base di porcini, creando un delicato contrasto con la vena delicata del fungo.

Ecco alcuni dei modi più comuni per degustare questi funghi prelibati e come scegliere i migliori vini per assaporare il gusto dei porcini.

Come consumare i funghi porcini: consigli e vini in abbinamento

I porcini, proprio per la versatilità che li contraddistingue, possono essere preparati in svariati modi, consumati crudi o previa cottura e persino fritti.

La tipologia di cottura e la modalità di preparazione incidono notevolmente sul gusto del piatto, che richiederà di volta in volta un vino dalle proprietà organolettiche diverse.

Ecco come consumare i funghi porcini e quali vini abbinare per degustarli al meglio.

Minestre, creme e zuppe

Ai sapori delicati di minestre, creme e zuppe a base di funghi si accompagnano i vini bianchi di buona aromaticità e medio corpo, come il Perlas, Nuragus di Cagliari Doc.

Fresco e garbatamente fruttato, il sapore delicato con piacevole espressione acidula di questo vino è l’ideale per degustare un piatto caldo a base di funghi esaltandone il gusto.

Pasta e risotti

Se i porcini sono cotti e preparati come condimento per pasta o risotti, l’abbinamento ideale per gustarli è con un vino bianco aromaticamente complesso e di media struttura come il Montesicci, il Nasco di Cagliari Doc firmato Cantine di Dolianova.

Questo vino, elegante e complesso con note di spezie dolci, fiori passiti e gradevoli richiami di frutta tostata, ha un sapore pieno e persistente di piacevole sapidità, che con il suo finale mandorlato si accompagna molto bene ai primi piatti dal gusto deciso, come le pappardelle ai funghi porcini.

Il riso ai porcini richiede una ricca mantecatura, per questo motivo può abbinarsi molto bene anche ad un vino rosato tendenzialmente acido di buon corpo che abbia un buon potere sgrassante, come il Dolì Rosè Cantine di Dolianova.

Porcini alla griglia e in insalata

I porcini cotti alla griglia si abbinano molto bene con vini rossi giovani e fruttati con vena alcolica moderata, mentre i funghi crudi si accompagnano meglio ad un vino bianco non eccessivamente profumato e di medio corpo.

Porcini Fritti

Se fritti i funghi porcini si degustano al meglio con un vino rosso morbido o un bianco frizzante secco di buona acidità come il Dolì Cantine di Dolianova, vivace e con una nota persistente di freschezza, in grado di ripulire il palato dalla untuosità della frittura.

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