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Le caratteristiche del clima e del territorio sardo fanno dell’Isola un habitat perfetto per la crescita delle viti. La superficie vitata della Sardegna è superiore ai 26mila ettari e ospita numerosissimi vitigni autoctoni e rinomati, diversi per ogni zona.

In particolare, oggi confronteremo due vitigni rossi autoctoni molto noti: per capire quale sia la differenza tra Carignano e Cannonau li descriveremo innanzitutto singolarmente, per avere una maggiore familiarità con i due vitigni. Per finire, daremo un’occhiata a quali sono gli altri vitigni (e dunque vini) autoctoni della Sardegna.

Carignano: le caratteristiche del vitigno e del vino

Il Carignano è un vitigno dalla bacca nera autoctono della Sardegna, diffuso soprattutto nella regione del Sulcis, a sud-ovest dell’Isola. Il Sulcis ospita infatti ben il 70% delle varietà di Carignano presenti in Sardegna.

Nel complesso, la diffusione del vitigno è abbastanza ridotta: la superficie di coltivazione corrisponde infatti al 7% del totale in Sardegna. Ciononostante, il Carignano resta uno dei vitigni più prestigiosi dell’Isola.

Oltralpe, invece, il Carignano è una delle uve più coltivate, ed il vino che se ne ricava è principalmente utilizzato come vino da taglio.

Il Carignano è molto difficile da coltivare. É un vitigno particolarmente sensibile allo iodio e alla peronospora, nonché facilmente soggetto al marciume e all’attacco dei parassiti. Il Carignano si oppone anche alla raccolta meccanizzata in quanto i grappoli sono ben attaccati ai tralci. Di solito, dunque, si preferisce coltivarlo ad alberello e non a spalliera. In Sardegna, tuttavia, vince la coltivazione a spalliera e questo, insieme alla macerazione carbonica, contribuisce a creare un ottimo vino novello.

Il profumo del Carignano è fruttato, erbaceo, caldo e persistente mentre il gusto è secco, sapido, caldo, intenso e persistente.

Il nostro Falconaro – Carignano Isola dei Nuraghi IGT andrebbe servito ad una temperatura di 16-18°C e si sposa perfettamente con arrosti e brasati di manzo, agnello al forno o primi piatti con sughi di carne e formaggi saporiti.

Cannonau: le caratteristiche del vitigno e del vino

Il Cannonau è il vitigno più antico del Mediterraneo e può essere definito il simbolo enologico della Sardegna.

In passato il Cannonau veniva coltivato ad alberello, mentre oggi si preferisce coltivarlo a spalliera, in modo da semplificare e velocizzare le lavorazioni.

La buccia degli acini è abbastanza sottile, con tannini mai troppo aggressivi. I tempi di maturazione sono relativamente lunghi, ma quando l’uva è finalmente matura emana degli aromi eccellenti, paragonabili ai due vitigni-parenti Vernaccia di Serrapetrona e Toccai Rosso.

L’uva ha un contenuto zuccherino particolarmente elevato: questo influisce direttamente sulla percentuale alcolica dei vini che se ne ricavano.

Rispetto al Carignano, la coltivazione del Cannonau è più semplice, ma la principale difficoltà consiste nel far sì che gli acini, al momento della vendemmia, abbiano una buona acidità.

Il bouquet del Cannonau (ovvero l’insieme delle sue sensazioni olfattive) è intenso e avvolgente, con ricordi di frutta rossa, erbe aromatiche mediterranee e accenti balsamici. Il gusto del vino è intenso, sapido e non molto acido. Al palato la sensazione è vellutata e calda; lentamente si scoprono i sapori amari dei tannini, quali liquirizia, rabarbaro e caffè.

Il vino si sposa perfettamente con le carni alla griglia o con primi come gli gnocchi al ragù o la pasta al forno.

I Cannonau delle Cantine di Dolianova

I Cannonau delle Cantine di Dolianova sono originari del Parteolla, una delle regioni più assolate della Sardegna. Il clima di quest’area del basso Campidano alterna inverni miti e mediamente piovosi ad estati calde e asciutte: la temperatura della zona va da un minimo di 12°C ad un massimo di 22°C: lo si può definire un clima sub-arido. In questo territorio vengono prodotti i nostri vini Cannonau, fatti per il 90% da uve Cannonau e per il 10% da uve rosse autoctone.

I nostri Dolia Cannonau di Sardegna Doc e Blasio Cannonau di Sardegna Doc Riserva sono prodotti con due tecniche di vinificazione diverse:

Dolia

Per la produzione del Dolia, immediatamente dopo la diraspapigiatura le uve vengono avviate alla fermentazione, dove per sette giorni stanno a contatto con le bucce. Successivamente, avviene fermentazione malolattica, dove il vino è affinato ulteriormente in vasche di cemento vetrificato.

Blasio

Per la produzione del Blasio, dopo la diraspapigiatura si passa alla macerazione del mosto, la quale dura 10 giorni ed avviene ad una temperatura di 28°C. Successivamente si passa alla fermentazione malolattica ed al trasferimento in botti di rovere francese di media capacità: qui l’affinamento continua per alcuni mesi. La maturazione viene infine completata in vasche di cemento vetrificato.

Gli altri due Cannonau delle Cantine di Dolianova sono l’Anzenas e il Rosada.

Differenza tra Carignano e Cannonau

Ora che abbiamo visto le caratteristiche dei due vitigni e dei rispettivi vini, vediamo di porli a confronto. Di seguito abbiamo schematizzato la differenza tra Carignano e Cannonau, in riferimento a 10 parametri.

1. Area

  • Carignano: principalmente il Sulcis (sud-ovest);
  • Cannonau: tutta la Sardegna, ma in particolare l’Ogliastra (centro-est).

2. Coltivazione

  • Carignano: in Sardegna a spalliera, altrove principalmente ad alberello;
  • Cannonau: a spalliera.

3. Profilo olfattivo

  • Carignano: vinoso, fruttato di mora di gelso, prugne e ribes, con sentori leggermente erbacei;
  • Cannonau: intenso e avvolgente, con ricordi di frutta rossa, erbe aromatiche mediterranee e accenti balsamici.

4. Buccia

  • Carignano: altamente pruinosa e di medio spessore. La polpa è carnosa con succo incolore o leggermente rosa;
  • Cannonau: abbastanza sottile.

5. Grappolo

  • Carignano: compatto, di media grandezza, con una o due ali;
  • Cannonau: medio, cilindrico o conico.

6. Acino

  • Carignano: forma obvoide;
  • Cannonau: forma sferoidale.

7. Colore (dell’acino)

  • Carignano: la buccia è blu-nera, il succo della polpa è incolore o leggermente rosa;
  • Cannonau: la buccia è blu-nera.

8. Foglia

  • Carignano: di media grandezza, forma pentagonale;
  • Cannonau: di media grandezza, orbicolare, reniforme, pentabolata o tribolata.

9. Gusto (del vino)

  • Carignano: secco, caldo, sapido, pieno e persistente, leggermente tannico;
  • Cannonau: intenso, sapido e non molto acido. I sapori amari dei tannini, quali liquirizia, rabarbaro e caffè, si rivelano poco a poco.

10. Colore (del vino)

  • Carignano: rosso rubino carico, più o meno intenso, tendente al violaceo;
  • Cannonau: rosso rubino intenso con riflessi violacei.

I vitigni autoctoni della Sardegna

Ci siamo soffermati abbondantemente su due importanti vitigni autoctoni della Sardegna: il Carignano e il Cannonau. La Sardegna tuttavia vanta numerosi altri vitigni autoctoni, sia a bacca rossa che a bacca bianca.

I principali vitigni autoctoni della Sardegna a bacca rossa

Albarenzeuli Nero, Barbera Sarda, Bovale, Bovale Grande, Caddiu, Cagnulari, Caricagiola, Girò, Malvasia Nera, Monica, Nieddera, Nieddu Mannu, Pascale.

I principali vitigni autoctoni della Sardegna a bacca bianca

Albarenzeuli Bianco, Arvesignadu, Argu Mannu, Bianca Addosa, Bianca Remungia, Forastera, Malvasia di Sardegna, Moscato Bianco, Nasco, Nuragus, Retagliado Bianco, Seminano, Torbato, Vermentino, Vernaccia di Oristano.

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