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Il termine “brut”, che deriva dal francese e significa letteralmente “puro, grezzo”, indica la quantità di zucchero in grammi per litro presente in una bottiglia di vino.

Più precisamente questo termine si trova frequentemente in etichetta, dove viene utilizzato esclusivamente per i vini spumanti secchi e non dolci o per definire il residuo zuccherino di un vino champagne.

La stessa indicazione dello zucchero presente in bottiglia è particolarmente utile per ottenere informazioni sul sapore, più o meno dolce, dello spumante e permette dunque di scegliere il miglior abbinamento, dall’aperitivo al dolce.

Il sapore dello spumante brut è leggermente acidulo e fruttato, perfetto dunque per accompagnare alla perfezione primi piatti, carni bianchi e pietanze a base di pesce, ma è ottimo anche in abbinamento a formaggi freschi e di media stagionatura.

Per ottenere uno spumante brut è d’obbligo seguire un preciso disciplinare per il quale è necessario verificare la quantità di zucchero presente nel vino.

A seconda del residuo zuccherino è possibile suddividere gli spumanti in sette tipologie diverse, ma prima di conoscere questa classificazione ripercorriamo il processo di produzione di un vino spumante.

Ecco come avviene e perché il dosaggio brut risulta essere il più frequente.

Come si produce lo spumante: Metodo classico e Metodo Charmat

Il vino si produce dalla fermentazione dell’uva secondo un processo biochimico in cui i lieviti presenti nella buccia permettono di trasformare gli zuccheri in alcool e in anidride carbonica.

La tecnica di produzione dei vini spumanti richiede una seconda fermentazione in cui si aggiungono ulteriori lieviti ed un sovra dosaggio di zucchero, sempre per favorire la trasformazione degli zuccheri presenti nell’uva in alcool e anidride carbonica.

A seconda che questo processo avvenga in bottiglia o in autoclave si parla rispettivamente di Metodo Classico o Champenoise o di Metodo Charmat.

La differenza con il metodo di produzione dei vini fermi riguarda proprio il processo di fermentazione, che, essendo “al chiuso”, favorisce la cosiddetta “presa di spuma” ovvero la formazione di bollicine, che altro non sono che anidride carbonica intrappolata nel vino.

Il Càralis, lo spumante brut Chardonnay Cantine di Dolianova, è prodotto con una pressatura soffice del mosto, che viene immediatamente raffreddato per poi essere separato dalle fecce mediante sedimentazione statica e avviato alla prima fermentazione condotta da lieviti selezionati, alla temperatura di 12°C per un periodo di circa due settimane.

Completata la prima fermentazione, il vino base viene avviato alla presa di spuma in autoclave.

Terminata la presa di spuma, permane a contatto con i propri lieviti e quindi imbottigliato.

Dal 2019 a questo metodo si aggiunge anche quello classico, che ha permesso di dare vita ad un prodotto di eccellenza, il Càralis Metodo Classico.

Nel processo di produzione degli spumanti la quantità di zuccheri aggiunti durante la seconda fermentazione definisce anche le caratteristiche dei vini, che si classificano in 7 tipologie differenti, ecco quali sono.

Vini spumanti: definizione e classificazione

I vini spumanti si classificano in base al residuo zuccherino distinguendosi secondo una precisa classificazione in 7 tipologie differenti:

Pas dosè o dosaggio zero

Si riferisce allo spumante che contiene meno di 3 g di zuccheri a litro.

Extra brut

Termine usato in etichetta quando il vino spumante contiene meno di 6 g di zucchero a litro.

Brut

Lo spumante brut è quello che contiene meno di 12 g di zuccheri a litro.

Extra Dry

La terminologia extra dry viene utilizzata quando gli zuccheri dello spumante sono compresi tra 12 e 20 g a litro.

Dry o sec

Gli zuccheri in questo caso sono compresi tra 17 e 35 g a litro.

Demi-sec

Questa dicitura in etichetta è utilizzata se gli zuccheri sono tra i 33 e i 50 g a litro.

Dolce

Lo spumante definito dolce in etichetta è quello caratterizzato da un residuo zuccherino superiore ai 50 g a litro.

Tra i vari dosaggi quello Brut è il più frequente in quanto caratterizzato da un residuo zuccherino ritenuto ottimale per la degustazione.

La concentrazione zuccherina degli spumanti brut rende il vino ben equilibrato e permette di percepirlo come secco al palato, ideale dunque sia come spumante da aperitivo sia come bevanda per degustare innumerevoli piatti e ricette durante i pasti principali.

Il Càralis, lo spumante Brut Chardonnay Cantine di Dolianova, è un vino elegante e intenso con note fruttate, dal sapore vivace con buon corpo e gradevole freschezza floreale che si sposa alla perfezione con crudités di mare, antipasti e aperitivi.

Lo Sçaleri è, invece, lo spumante Demi Sec Malvasia Sarda firmato Cantine di Dolianova, che si distingue dal brut per il suo profumo tipicamente varietale con delicate e fragranti note di frutti a polpa gialla e per un sapore ben equilibrato tra acidità e zuccheri.

Caratteristico anche il suo retrogusto amarognolo, che lo rende perfetto in abbinamento a dolci secchi di fine pasto alla temperatura di servizio di 8-10°C.

Strutturati e complessi, gli spumanti Cantine di Dolianova si distinguono per qualità superiore, eleganza e freschezza, ottenuti con passione e dedizione, valori che da 70 anni sono i punti forti del nostro lavoro.

Ecco perché ci piace dire che ogni bottiglia è un inno alla Sardegna.

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