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Vi siete mai chiesti come si chiama la foglia dell’uva?

Se non l’avete mai sentita nominare, ecco il suo nome: pampino.

In questo articolo scopriremo quali sono le caratteristiche del pampino, quali sono i valori nutrizionali ed i benefici di quest’ultimo ed infine scopriremo come preparare le foglie d’uva ripiene, tipiche della cucina ellenica e asiatica.

Il pampino: la foglia dell’uva

Ora che abbiamo scoperto come si chiama la foglia dell’uva, vediamo quali sono le sue caratteristiche.

Il pampino (nome con cui talvolta è indicato anche il germoglio dell’uva) è piuttosto ampio e grande, composto da cinque lobi; il contorno è irregolare e dentato, le nervature saltano subito all’occhio e il suo colore cambia nel corso delle stagioni, dal verde chiaro e brillante fino al marrone e rosso autunnali in cui la foglia cade al suolo (si tratta infatti di una latifoglia caduca). La consistenza delle foglie è tipicalmente palmata da un lato e liscia dall’altro. Le foglie dei diversi vitigni presentano un diverso grado di morbidenzza o ruvidezza.

Come per le altre piante, anche nel caso della vite le foglie svolgono un ruolo di primo piano: si tratta infatti dell’organo responsabile, grazie alla fotosintesi, della produzione dell’ossigeno e dei nutrienti che tengono in vita la pianta. Tramite la luce solare, l’acqua proveniente dalle radici e l’anidride carbonica presente nell’aria, i pampini danno infatti inizio a quei meccanismi chimici che stanno alla base alla base della produzione dei carboidrati e degli zuccheri che poi ritroviamo negli acini e che, grazie alla vinificazione, si trasformeranno successivamente nell’alcol del vino.

Come vedremo più nel dettaglio nel prossimo paragrafo, le foglie di vite hanno delle ottime proprietà nutritive, motivo per il quale in diversi paesi esistono numerose e ottime ricette che ne fanno uso. Se volete tentare anche voi una ricetta a base di pampino, a fine articolo scopriremo come utilizzarlo per preparare dei deliziosi e salutari involtini.

Valori nutrizionali, proprietà e benefici del pampino

Cominciamo innanzitutto sulle calorie apportate dalle foglie di vite: a 100 grammi di parte commestibile corrispondono circa 93 kcal, suddivise con le seguenti percentuali:

  • Carboidrati: 66,3%
  • Grassi: 19%
  • Proteine: 14,7 %

Andando più nello specifico, per 100 g di pampino si avranno:

  • Acqua: 73,32 g
  • Carboidrati: 17,31 g (zuccheri: 6,3 g)
  • Fibre: 11 g
  • Proteine: 5,6 g
  • Grassi: 2,12 g

– polinsaturi: 1,065 g

– saturi: 0,336 g

– monoinsaturi: 0,081 g;

– colesterolo: 0 g

  • Minerali:

– Calcio: 363 mg

– Potassio: 272 mg

– Magnesio: 95 mg

– Fosforo: 91 mg

– Sodio: 9 mg

– Manganese: 2,855 mg

– Ferro: 2,63 mg

– Zinco: 0,67 mg

– Rame: 0,415 mg

  • Vitamine:

– Vitamina C: 11,1 mg

– Niacina: 2,362 mg

– Vitamina E: 2 mg

– Riboflavina: 0,354 mg

– Acido Pantotenico: 0,231 mg

– Tiamina: 0.04 mg

– Vitamina K: 108,6 µg

Le foglie di vite sono ricche di sostanze benefiche per il nostro organismo. Queste sostanze danno ai pampini proprietà antiarterosclerotiche, antiffiammatorie, antiossidanti, epatoprotettive, cardioprotettive, citoprotettive e toniche.

Esistono diverse creme e pomate a base di foglia di uva, utili soprattutto per combattere la ritenzione idrica, la cellulite, le emorroidi e la sensazione di avere gambe gonfie. Queste proprietà hanno il loro effetto anche, e soprattutto, quando le foglie di vite sono ingerite, come nel caso della ricetta che proporremo a fine articolo.

Ancora, le vitamine del gruppo B presenti nelle foglie aiutano a proteggere il sistema nervoso centrale e a sostenere le funzioni cognitive. La vitamina C dà un forte sostegno al sistema immunitario e aiuta a combattere l’invecchiamento del nostro organismo. La vitamina E, invece, è ottima per la pelle e la rende più sana, giovane e luminosa.

Ricetta greca: foglie dell’uva ripiene

Abbiamo iniziato scoprendo come si chiama la foglia dell’uva, per poi conoscerne le caratteristiche morfologiche e le sue numerosissime proprietà. Non ci resta che concludere con una semplice ricetta molto nota in Grecia, il cui nome originale è Dolmadakia Yialantzì: involtini di pampino ripieni di riso.

Ingredienti per 4 persone

  • Riso: 140 g
  • Foglie di vite: 22
  • Limone: mezzo
  • Cipolla: 1
  • Menta: q.b.
  • Prezzemolo fresco: un ciuffo
  • Olio extravergine di oliva: q.b.
  • Sale e pepe: q.b.

Come preparare i Dolmadakia Yialantzì

Cominciate a preparare i Dolmadakia Yialantzì tritando finemente la cipolla, qualche foglia di menta e il prezzemolo fresco.

Prendete poi una padella antiaderente, versatevi dentro un filo di olio extravergine di oliva e la cipolla tritata. Accendete il fuoco a fiamma media e aspettate affinché la cipolla appassisca e si rosoli leggermente. Poi aggiungete in padella i 140 grammi di riso ed il resto degli aromi che avete precedentemente tritato. Unitevi anche qualche pizzico di sale e pepe e un poco di acqua (circa un terzo di bicchiere). Mescolate il tutto regolarmente e fate cuocere per circa 10 minuti.

Ora prendete le foglie di vite, lavatele per bene sotto l’acqua corrente e fatele scottare leggermente nell’acqua. Poi scolatele, tamponatele leggermente con un panno da cucina e aspettate finché il ripieno preparato precedentemente in padella non si sia raffreddato.

Arrivati a questo punto, non vi resta che dare forma agli involtini. Mettete circa un cucchiaino di impasto dentro ogni foglia e ripiegate la foglia su se stessa, in modo da ottenere la forma di un involtino. Utilizzate solo 12 foglie per preparare gli involtini, il resto vi servirà in seguito per cuocerli!

Per cuocere gli involtini, prendete una casseruola e sistemate le 10 foglie rimaste sul fondo. Poi, sistematevi sopra gli involtini, condite il tutto con il succo di mezzo limone, un po’ d’acqua fredda (il tanto sufficiente a coprire gli involtini) ed infine coprite il tutto con un piatto pesante. Fate cuocere a fiamma bassa per circa un’ora.

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