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Vi siete mai chiesti quanta uva serve per fare un litro di vino? È una domanda che si fanno non solo produttori e viticoltori, ma anche tutti gli appassionati del settore. La risposta varia a seconda della tipologia di uva, ma anche in relazione a fattori esterni, come l’ambiente di produzione e le condizioni climatiche favorevoli o meno.

Per la produzione del vino è  molto importante trovare il corretto bilanciamento di tutti gli elementi, tenendo in considerazione che per alcune tipicità di uva è necessario seguire tutta una serie di accorgimenti per evitare che queste risultino “annacquate” al termine.

È un errore comune, infatti, trascurare le giuste quantità di uva. Esistono proporzioni, rapporti precisi e dosi altrettanto esatte che consentono di non eccedere e mantenersi entro i parametri della produzione desiderata. Ad ogni quantitativo di uva, corrisponde un quantitativo di vino prodotto.

I viticoltori più esperti, riusciranno a capirlo semplicemente spremendo l’acino d’uva, ma per chi è alle prime armi, ecco alcuni consigli da tenere a mente prima di iniziare questa attività!

La resa dell’uva: quali sono i fattori principali?

Come anticipato, la resa dell’uva è uno dei fattori più importanti per i produttori e i viticoltori, ma anche per chi inizia a fare i primi passi in questo settore.

Questa dipende non solo dalla quantità di uve, ma anche dalla loro qualità, che può essere pregiudicata da una resa eccessiva. È necessario, allora, trovare il giusto equilibrio tra tutti gli elementi che concorrono alla produzione di un ottimo vino.

La tipologia dell’uva 

Per prima cosa, bisogna tenere in considerazione la tipologia di uva. Alcune viti, infatti, hanno una resa ottimale mentre altre una scarsa resa e richiedono un quantitativo maggiore di uva per evitare di dissolvere del tutto il sapore.

Uve come il Trebbiano, ad esempio, hanno produzioni troppo elevate, e se si vuole ottenere un vino pregiato, bisognerà per prima cosa limitare le rese per ettaro così da concentrare maggiormente gli aromi e i gusti. Altre uve, come lo Chardonnay, non hanno rese molto elevate, ma devono comunque essere contenute a 75 quintali per ettaro, in modo che le uve siano abbastanza concentrate da riuscire a fornire un buon vino.

Per ciò che riguarda i prodotti sottoposti a particolari legislazioni di qualità, come i DOC e i DOCG, le rese delle uve per ettaro sono necessariamente stabilite dagli appositi disciplinari che regolano la denominazione stessa. Queste rese in genere variano dalle 8 tonnellate per ettaro dei prodotti più pregiati fino alle 15 per quelli di più facile commercializzazione.

Inoltre, questi tipi di vino devono essere prodotti utilizzando esclusivamente uva e attenendosi alla legislazione italiana in materia, che stabilisce che per una produzione di qualità non si vada oltre i 100-110 quintali per ettaro.

L’età della vite e l’ambiente di produzione

Per capire quanta uva serve per un litro di vino, bisogna tenere in considerazione anche l’età della vite e le condizioni in cui questa è stata coltivata. Il volume dei frutti raccolti dipende solitamente da un influsso naturale: è possibile quindi fare una stima, ma non è possibile sapere con certezza quanto vino si potrà andare a produrre.

In linea generale, si può dire che per ogni ettaro di vigna, si ricavano in media dagli 80 ai 130 quintali di uva, da cui si ottiene il 70% del vino: la rimozione dei grappoli durante la stagione della crescita concentra le cure nella frutta rimanente, una pratica comune per i vini di qualità.

Per produrre una bottiglia di vino, allora, ci vorrà poco più di 1 kg di uva. L’uva nera in media riesce a garantire il 70%: ciò significa che per ogni quintale di uva lavorata si ottengono circa 70 litri di vino, ma questa percentuale potrebbe oscillare tra il 65% e il 75%.

Vi sono poi alcuni disciplinari che accettano delle deroghe del 20% in determinati casi, da cui sono esclusi i prodotti di particolare qualità. Questo tipo di legislazioni coinvolgono oggi oltre all’Italia, anche la Spagna e la Francia, la prima ad averle adottate. Tra i prodotti più limitati vi è infatti lo Champagne, che pone un limite del 10% sulle rese delle uve in vino.

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