fbpx

Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di vini PIWI, un termine che incuriosisce gli appassionati e che rappresenta una delle novità più interessanti nel mondo della viticoltura sostenibile. 

Ma cosa significa esattamente “PIWI”? Da dove nascono questi vitigni e perché stanno attirando tanta attenzione tra viticoltori e consumatori?

Scopriamo insieme il significato di questa sigla, la storia dei vitigni resistenti e il ruolo che questi vini innovativi stanno assumendo nel futuro del vino.

Il significato di PIWI

L’acronimo PIWI deriva dal termine tedesco “pilzwiderstandfähig”, che significa “resistente ai funghi”.
Con questa parola si indicano le varietà di vite in grado di resistere naturalmente alle malattie fungine più comuni, come la peronospora e l’oidio, due tra i problemi più diffusi e dannosi nella coltivazione della vite.

I vitigni PIWI sono quindi vitigni resistenti ai funghi, frutto di incroci tra la tradizionale Vitis vinifera (la specie da cui derivano quasi tutti i nostri vitigni da vino) e altre varietà di viti selvatiche selezionate per la loro robustezza naturale.

L’obiettivo è quello di creare viti più forti e sostenibili, capaci di ridurre drasticamente il numero di trattamenti fitosanitari necessari in vigneto, senza rinunciare alla qualità e all’identità del vino.

Origini e sviluppo

Le prime sperimentazioni sui vitigni ibridi risalgono alla fine dell’Ottocento, quando la fillossera e le malattie fungine europee devastarono i vigneti. Già allora alcuni ricercatori iniziarono a incrociare viti europee con varietà americane più resistenti.

Per molto tempo, però, questi esperimenti non produssero risultati convincenti: i vini ottenuti non avevano le stesse caratteristiche aromatiche e qualitative dei vitigni tradizionali.

Negli ultimi decenni, invece, grazie alle moderne tecniche di selezione genetica e incrocio multiplo, i vitigni PIWI di nuova generazione riescono a mantenere fino al 95-98% del patrimonio genetico di Vitis vinifera, garantendo vini di alta qualità e pienamente comparabili a quelli ottenuti dai vitigni classici.

Paesi come Germania, Austria e Svizzera sono stati pionieri nello sviluppo e nella diffusione di queste varietà, seguiti oggi da Italia, Francia e molte altre nazioni vitivinicole.

Caratteristiche e vantaggi

Il principale vantaggio di questa tipologia di vitigni è la loro resistenza naturale alle malattie fungine.
Questo permette di ridurre fino al 70-80% i trattamenti con fitofarmaci, con un beneficio immediato per l’ambiente, per chi lavora in vigna e per il consumatore finale.

Ma non solo. I vitigni PIWI sono anche:

  • Vitigni sostenibili, perché riducono l’impatto ambientale della viticoltura;
  • Vitigni robusti, in grado di adattarsi meglio ai cambiamenti climatici;
  • Vitigni innovativi, che permettono nuove sperimentazioni enologiche;
  • Alleati della viticoltura biologica e biodinamica, poiché limitano drasticamente la necessità di trattamenti chimici.

Dal punto di vista sensoriale, i vini PIWI non presentano più differenze sostanziali rispetto ai vini tradizionali.
Le nuove varietà hanno raggiunto livelli qualitativi molto alti, offrendo profumi puliti, eleganti e coerenti con le caratteristiche del territorio.

Le principali varietà PIWI

Oggi esistono numerosi vitigni PIWI coltivati in Europa e sempre più diffusi anche in Italia. Tra i più conosciuti troviamo:

  • Solaris, a bacca bianca, originario della Germania: produce vini aromatici e fruttati, con buona struttura e freschezza;
  • Bronner, anch’esso bianco, apprezzato per la sua acidità equilibrata e il profilo floreale;
  • Johanniter, con note di mela verde e agrumi, spesso paragonato al Riesling;
  • Souvignier Gris, una varietà elegante e versatile, adatta sia per vini fermi che spumanti;
  • Cabernet Blanc, dal bouquet intenso e note erbacee, perfetto per vini bianchi strutturati;
  • Regent, a bacca rossa, tra i più diffusi: dà vini corposi, morbidi e ricchi di colore, con sentori di frutti di bosco e spezie.

Ogni varietà è stata studiata per adattarsi a specifiche condizioni climatiche e pedologiche, con l’obiettivo di garantire una viticoltura più resiliente e moderna.

Viticoltura sostenibile e futuro dei vini PIWI

I vini PIWI rappresentano una delle risposte più concrete alle esigenze di una viticoltura sostenibile.
Riducendo l’uso di pesticidi, acqua ed energia, contribuiscono a preservare la salute del suolo, la biodiversità e l’equilibrio degli ecosistemi agricoli.

Questa filosofia si integra perfettamente con i principi della viticoltura biologica e biodinamica, in cui il vignaiolo tende ad accompagnare, piuttosto che forzare, i cicli naturali della vite.

La crescente sensibilità dei consumatori verso temi come la sostenibilità ambientale e la salute ha spinto molti produttori a investire nella sperimentazione e nella diffusione di questi vitigni innovativi.
Non si tratta più di una curiosità da nicchia, ma di una vera e propria rivoluzione silenziosa che sta ridisegnando il futuro del vino europeo.

In molte regioni italiane, tra cui il Trentino, il Friuli e l’Alto Adige, i vitigni PIWI sono già una realtà concreta e apprezzata, ma anche nel resto d’Italia si stanno moltiplicando i progetti di ricerca e le sperimentazioni in campo.

Vini PIWI: tra innovazione e tradizione

Uno degli aspetti più affascinanti dei vini PIWI è il loro equilibrio tra innovazione e tradizione.
Pur nascendo da una tecnologia moderna, questi vitigni sono in grado di produrre vini che rispettano il territorio e le tecniche di vinificazione classiche.
Alcuni esperti vedono nei vitigni PIWI una nuova tappa dell’evoluzione del vino, in cui la scienza diventa alleata della natura. Altri, più legati alla tradizione, guardano con cautela al loro impiego su larga scala.

In ogni caso, l’interesse crescente del mercato e l’impegno di molti produttori testimoniano una realtà in rapido sviluppo. I vini PIWI stanno dimostrando che è possibile coniugare qualità, sostenibilità e autenticità, tre valori ormai imprescindibili per la viticoltura del futuro.

Noi di Cantine di Dolianova, da sempre attente alla qualità e alla sostenibilità, guardiamo con interesse a tutte le innovazioni che valorizzano la cultura del vino e la preservano per le generazioni future.
Ogni vendemmia è un equilibrio tra tradizione e progresso, un impegno quotidiano per portare nel calice il meglio della nostra terra, nel rispetto dei suoi ritmi e della sua autenticità.

Perché anche l’innovazione, quando nasce dal rispetto della natura, può avere il sapore di una lunga tradizione.

Pin It on Pinterest

Share This