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La carne di cinghiale, inserita gastronomicamente tra le carni nere, è particolarmente apprezzata per il suo gusto deciso che unisce le peculiarità della carne suina ai sapori selvatici della cacciagione.

Tendenzialmente fibrosa, la carne di cinghiale esprime il meglio della sua delicatezza in preparazioni che richiedono cotture prolungate tali da renderla morbida e appetitosa, come i brasati, gli umidi o stufati.

Le ricette che richiedono lunghe macerazioni con spezie e altrettanto elaborate cotture in tegame diventano piatti di personalità e dal sapore deciso, soprattutto se accompagnate da salse agrodolci o farciture ricercate, ad esempio con bacche, frutti o tartufi.

Per la buona riuscita di qualsiasi piatto a base di cinghiale è necessario mitigarne il sapore selvatico: per farlo è importante marinare con cura la carne e scegliere un vino rosso che ne esalti il gusto senza contrastarlo.

Ecco quindi come preparare le più comuni ricette a base di cinghiale e quali sono i migliori vini in abbinamento.

Come preparare il cinghiale: ricette e vino da abbinare

Le ricette a base di cinghiale sono molteplici e diffuse in tutta Italia in diverse varianti.

Ciò che le accomuna è il gusto saporito e intenso conferito dalla carne, che si accompagna molto bene con i vini rossi, meglio se ben strutturati, armonici e secchi.

Persistente e di buon corpo ed elevata tannicità, il vino rosso ideale da abbinare al cinghiale dovrà apportare un buon equilibrio al piatto ed essere in grado di tenere testa alla personalità della ricetta, senza appiattirne gli aromi.

Quale vino rosso abbinare con il cinghiale

Ogni piatto a base di cinghiale presenta caratteristiche differenti, pertanto è necessario scegliere il vino ideale in base al tipo di preparazione.

Le ricette più delicate richiederanno un vino meno strutturato, mentre quelle che prevedono la farcitura o la marinatura avranno bisogno di un’etichetta di buon corpo.

In generale i piatti a base di cinghiale si sposano con i vini rossi complessi e intensi, nel caso delle preparazioni in agrodolce ci si può orientare verso un vino dai tannini vellutati, morbido e caldo al palato.

La carne sostanziosa e dal gusto deciso del cinghiale richiede vini potenti, come i rossi solidi che ne esaltino la profumazione.

Ecco quali sono i modi migliori per valorizzarne il gusto e quali le etichette in abbinamento per apprezzarne i sapori.

Cinghiale in umido: ricetta e vino in abbinamento

Il cinghiale in umido è un piatto di origine contadina molto gustoso, perfetto da degustare con un buon bicchiere di vino rosso di buona intensità.
Ecco quali ingredienti utilizzare e come preparare questo piatto dai sapori forti e decisi:

Ingredienti
  • 1 kg di cinghiale
  • 2 spicchi di aglio
  • 2 rametti di rosmarino
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • 1 bicchiere di vino rosso
  • 1 peperoncino
  • 1 barattolo di pomodori pelati (400 gr)
  • 1 mela
  • sale q.b.
Procedimento

Lavate accuratamente la carne di cinghiale, poi tagliatela a piccoli pezzi e adagiatela in un tegame per farla sudare ovvero per favorire la fuoriuscita del siero.

Quindi scolatelo, unite l’aglio, il rosmarino, il peperoncino e soffriggete in un tegame capiente con un filo d’olio d’oliva, aggiungete la mela a tocchetti dopo averla perfettamente sbucciata, aggiustate di sale.

Sfumate quindi con il vino bianco e poi con quello rosso, fate evaporare.
Aggiungete ora la polpa di pomodoro e lasciare cuocere per almeno due ore a fuoco moderato, finché la carne non risulterà morbida.

Vino in abbinamento

I sapori decisi della carne di cinghiale e la complessità del piatto richiedono un vino rosso di buona tannicità e struttura come il Blasio, Cannonau di Sardegna Doc Riserva.

Questo vino, di colore rosso rubino con riflessi granato col procedere dell’invecchiamento, ha un profumo intenso e persistente, etereo e vinoso e sentori di frutti di bosco che si abbinano alla perfezione con carni rosse, cacciagione e formaggi saporiti.

Il suo sapore, pieno, rotondo e succoso al palato risulta perfetto per degustare un piatto succulento come il cinghiale in umido, di cui esalta il gusto senza mai sovrastarlo.

Pappardelle al ragù di cinghiale

Un altro piatto a base di cinghiale tipico della tradizione sono le pappardelle al ragù, una ricetta di grande gusto che richiede un vino altrettanto aromatico e intenso.

Ecco come prepararla e con quale vino si degusta al meglio.

Ingredienti
  • 500 gr di pappardelle
  • 500 gr di bocconcini di carne di cinghiale
  • sedano q.b.
  • carota q.b.
  • aglio q.b.
  • salvia q.b.
  • bacche di ginepro
  • rosmarino q.b.
  • timo q.b.
  • vino rosso
  • 1 barattolo piccolo di passata di pomodoro
  • olio extravergine d’oliva
  • sale q.b.
  • pepe in grani q.b.
Procedimento

Marinare per una notte la carne di cinghiale nel vino rosso unendo sedano, carota, cipolla, aglio, pepe in grani e bacche di ginepro.

Procedere alla cottura del cinghiale marinato in pentola senza l’aggiunta di condimenti, dopo averlo ben sgocciolato e averne eliminato l’acqua in eccesso.

Preparare ora un soffritto in olio d’oliva di salvia, timo, rosmarino adeguatamente tritati, rosolare quindi la polpa del cinghiale, sfumare con il vino rosso.

Aggiungere ora due o tre cucchiai di passata di pomodoro, aggiustare di sale e far cuocere lentamente a fiamma bassa avendo cura di aggiungere acqua di tanto in tanto per non far asciugare la carne.

Cuocere le pappardelle al dente e condirle con il sugo al ragù di cinghiale, servire ben caldo.

Vino in abbinamento

Le pappardelle al ragù di cinghiale richiedono un vino rosso di buona tannicità che ne esalti aromi e intensità al palato, come un buon Terresicci Cantine di Dolianova.

Intenso al naso, persistente e complesso, questo vino rosso al palato è solare e rotondo.

Con i suoi tannini vellutati che accompagnano una struttura esuberante e generosa ed un finale armonico è il vino ideale per esaltare il gusto selvatico di questo piatto e renderlo ancor più ricco, piacevole e saporito.

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